Chi sono

Candidata Sindaco per il comune di Como alle elezioni del 6 e 7 maggio 2012 per la lista Ecologisti e reti civiche.

Nata a Como nel 1962. Laureata in Architettura e insegnante di Progettazione all’istituto Statale d’Arte per l’arredamento di Lomazzo. Membro del consiglio nazionale degli Ecologisti e Reti Civiche, responsabile regionale dei Verdi e portavoce dei Verdi di Como, è stata consigliera comunale dal 2002 al 2007 e membro della Commissione urbanistica Comune di Como. E’ promotrice di progetti ambientali nelle scuole, del Parco Canile della Valbasca e del Piano del Verde della città di Como. Impegnata in progetti di cooperazione internazionale a sostegno dei minori in difficoltà.



giovedì 24 maggio 2012

COMO: LOTTA VERA PER LA LEGALITA'

Questa di seguito e' la nostra richiesta formale al neo Sindaco Lucini, inviata ieri qando ancora non erano uscite le notizie. Speriamo si capisca che la vicenda e' grave e urgente. Non basta fare i cortei, pure utili, per la legalita' o i minuti di silenzio oppure render omaggio -giustamente-agli anniversari- La legalita' si difende nelle cose di tutti i giorni con determinazione , in prima persona. Possibile che ci fossimo solo noi alla seduta pubblica della consegna delle buste?Io intanto ho imparato a chiudere la porta a chiave da ieri, ma sono ancora convinta che fare politica significhi occuparsi di cio' che e' vicino ai cittadini e difendere il bene comune con le unghie e con i denti . Anche se un po' di stanchezza e di demoralizzazione c'e'. "AL SINDACO MARIO LUCINI E' scaduto lunedi scorso il termine per la presentazione delle offerte relative all'appalto per i rifiuti, un servizio interessante sul piano economico, 87 milioni di soldi pubblici che possono arrivare con voci extra fino a circa 134 milioni. Noi eravamo presenti nel pubblico alla ricezione delle offerte e pur con qualche perplessita' -che abbiamo gia' esplicitato a mezzo stampa-valutiamo positivamente la presenza di piu' soggetti concorrenti, perchè la concorrenza libera e leale porta benefici per i cittadini in termini di diminuzione di costi. Tuttavia , essendo noi attenti e informati sui settori economici e ambientali strategici ,abbiamo notizie che ci mettono seriamente in guardia . Pertanto con la presente invitiamo formalmente la nuova Amministrazione a prendere con urgenza atto di fatti e di documenti pubblici che riguardano inchieste , indagini della Magistratura e interpellanze parlamentari che hanno avuto come oggetto l'operato di imprese che oggi chiedono l' affidamento dei rifiuti nella nostra citta'.Ovviamente noi non possiamo ne' intendiamo formulare accuse contro alcuno; le indagini competono alla magistratura e in assenza di condanne definitive qualunque soggetto e' da presumersi innocente ,tuttavia sollecitiamo Lei -intanto-e i suoi amministratori- quando ci saranno- a condurre i necessari approfondimenti e a mettere in atto , in coordinamento con le autorità competenti , tutte le azioni necessarie per garantire la trasparenza e i requisiti di legalità di tutte le aziende che vogliono occuparsi dei servizi pubblici comaschi, a partire da quello dei rifiuti.I tempi stretti richiedono una presenza tempestiva sul tema . Cordiali saluti Elisabetta Patelli portavoce Ecologisti e reti civiche

APPALTO RIFIUTI .ECOLOGISTI IN CAMPO PER LA LEGALITA'

In seguito al nostro comunicato che riporto qua sotto oggi la Provincia ha pubblicato le inchieste su una delle ditte concorrenti all'appalto di ComoCOMUNICATO 23 MAGGIOE' scaduto oggi il termine per la presentazione delle offerte relative all'appalto per il nuovo servizio di nettezza urbana .E' ovvio che la presenza di piu' concorrenti e' vantaggiosa per i cittadini , poichè i soggetti concorrenti cercano di offrire sconti maggiori . Per come e' organizzato economicamente il servizio a Como, alla offerta economicamente piu' vantaggiosa corrisponde un minore costo del servizio per il Comune e , a cascata, minori costi anche per il contribuente.Da anni il servizio e' stato prorogato ad Econord con procedure opinabili,ma anche quando l'azienda e' risultata esclusa dalle gare ha continuato a gestire il servizio. Stamane si sono presentate in tre: Econord insieme ad Aimeri, Aprica e Tradeco. Sono scoppiate subito le scintille in particolare tra Econord Tradeco, ma soprattutto si cominciano ad intravedere i contorni di una vicenda che puo’essere molto complicata , in primis per la commissione giudicatrice. EconorD-Aimeri, nonostante siano state spesso in passato in guerra tra loro e benchè posseggano ciascuna requisiti propri per partecipare singolarmente alla gara, hanno deciso di presentarsi insieme in Associazione Temporanea di Impresa, cosa legittima benche’ opinabile sul piano della concorrenza libera e soluzione rispetto alla quale il Garante della concorrenza potrebbe aprire un procedimento. D'altro canto la Tradeco di Altamura e’ stata al centro di complicate vicende in tema di affidamento appalti rifiuti. Il piatto e' succoso, i soldi pubblici in ballo tantissimi eil servizio strategico. Speriamo che si possa arriva presto ad una soluzione positiva per la citta' , nel rispetto della legalita' e della trasparenza.

venerdì 4 maggio 2012

PATRIMONIO IMMOBILIARE MALGESTITO A COMO
In città lo Stato è proprietario di un tesoretto immobiliare del valore di 38 milioni di euro praticamente inutilizzato. Ma allo stesso tempo è costretto a pagare ogni anno 2,2 milioni ai privati per gli affitti di istituti pubblici quali Inps, Agenzia delle Dogane, Motorizzazione, Archivio di Stato e Agenzia del Territorio. Il nuovo commissario straordinario alla "spending review" Enrico Bondi, scelto dal premier Monti per presentare in tempi brevi un cronoprogramma di tagli alla spesa pubblica, ha già annunciato l'intenzione di mettere mano al costo esorbitante degli affitti pagati dallo Stato per gli immobili privati in cui hanno sede uffici della pubblica amministrazione. Una realtà che la città di Como conosce fin troppo bene con l'Archivio di Stato, sfrattato dall'edificio di via Briantea dal 1989 e che da allora versa ai proprietari un canone annuo di 200mila euro, con l'Inps di via Pessina, gli uffici delle Dogane di via Regina, il palazzo dell'Agenzia del territorio di via Italia Libera e la Motorizzazione Civile di via Tentorio. Fino a otto anni or sono la pubblica amministrazione - Archivio di Stato a parte - era proprietaria degli immobili comaschi in cui aveva sede. Poi nel 2004, per poter fare cassa, l'allora governo decise di procedere alla vendita di alcuni edifici. Questo consentì, a livello nazionale, di ottenere una liquidità pari a 3,6 miliardi. A Como questa sorte toccò agli stabili dell'Inps, delle Dogane, della Motorizzazione e dell'Agenzia del territorio. Ad acquistare gli immobili fu il Fip, Fondo Immobili Pubblici, ovvero un fondo di investimento di proprietà delle banche promosso dalla Repubblica italiana per favorire il processo di privatizzazione. Peccato che se da un lato lo Stato è riuscito a far cassa in tempi brevi, dall'altro da otto anni a questa parte è costretto a pagare ai gestori - privati - del Fip i canoni di locazione che, a Como, coincidono con un importo totale di 2 milioni di euro all'anno. Senza contare che quegli stessi edifici sono pure in

martedì 1 maggio 2012

MARIO TOZZI NOTO GEOLOGO ;RICERCATORE E CONDUTTORE TELEVISIVO APPOGGIA PUBBLICAMENTE LA CANDIDATURA DI ELISABETTA PATELLI A COMOIn un video girato tra un viaggio e l'altro Tozzi ha voluto apertamente sostenere la candidatura di Elisabetta Patelli che come lui ha intrapreso il nuovo corso degli Ecologisti e Reti civiche. Tozzi ,che e' al corrente di quanto avviene a Como attraverso Elisabetta, e' stato uno dei promotori , assieme a molti altri volti famosi della scienza, della cultura, del giornalismo e del volontariato, del processo che a livello nazionale e locale sta creando un nuovo soggettopolitico ecologista autonomo ,basato sulla competenza scientifica e pragmatico come l'ambientalismo dei paesi del Nord Europa. Il videomessaggio di Mario Tozzi in sostegno di Elisabetta Patelli.
COMO PUÒ ESSERE UNA “SMART CITY”, BASTA PRENDERE ESEMPIO DA GENOVA”Giuseppina Montanari in città per sostenere Elisabetta PatelliComo può diventare una smart city sull’esempio di Genova? Per gli Ecologisti e reti civiche, lista che sostiene Elisabetta Patelli, la risposta è si. Durante una conferenza stampa che si è tenuta oggi a palazzo Cernezzi, l’assessore al comune di Genova con deleghe all’ambiente, Giuseppina Montanari, ha parlato proprio dell’esperienza genovese e dell’associazione smart city , grazie alla quale il Comune ha ricevuto sei milioni di euro dalla comunità europea per finanziare tre progetti (denominati Transform, Celsius e R2Cities). L’associazione Genova smart city riunisce Comune, aziende, Università ed enti di ricerca. Basti pensare che partecipa a questo progetto il celebre architetto Renzo Piano. Lo scopo di una smart city (ovvero città intelligente), è quello di migliorare la qualità della vita con progetti nei quali la tecnologia non rimane fine a se stessa. Ciò vuol dire liberare nuove risorse e allo stesso tempo creare occupazione, grazie alle opportunità di lavoro che le grandi imprese possono offrire investendo sulle energie rinnovabili. “Il nostro programma si basa proprio sulla smart city e l’esperienza di Genova è estremamente virtuosa. Insistiamo in questa direzione perché riteniamo che sia il futuro”, dichiara Elisabetta Patelli. Le analogie fra Genova e Como sono principalmente due: il territorio è circondato da un’ampia area boschiva e dall’acqua. E i progetti che la comunità europea decide di finanziare hanno una caratteristica: devono essere replicabili. Ciò significa che, almeno in linea teorica, anche Como potrebbe far tesoro dell’esperienza di Genova e costruire dei progetti che rendano la città più vivibile. Come spiega Montanari, il primo passo è quello di aderire al piano dei sindaci. Genova l’ha già fatto impegnandosi, entro il 2020, a ridurre le emissioni di CO2 del 23,7%.
Elezioni amministrative a Como 2012. Vota Elisabetta Patelli. Dopo i disastri della Giunta Bruni, il voto del 2012 diventa un’occasione di riscatto. Il vero cambiamento della città non può venire dai partiti centralizzati che negli ultimi dieci anni hanno subordinato la città agli interessi della politica. Ben poche novità, infatti, potrebbero arrivare dal PD di Lucini e dal PDL della Bordoli, o dai politici come Gaddi che si riciclano dietro le liste “civetta”, o dall’ipocrisia della Lega complice del disastro di Como. Quando scoppiò lo scandalo del muro sul lungolago, Carioni ci mise alcuni giorni prima di manifestare la sua contrarietà, perché aspettava ordini dalla sede centrale leghista. L'assessore Gaddi, per quanto possa sembrare simpatico, non si è dimesso vedendo la finta pietra di Gardaland che rivestiva tutto il lungolago. Peronese (il presidente dei palchettisti del Teatro Sociale) ringraziò il sindaco Bruni per il taglio del cedro davanti al teatro, proprio quando il direttore d’orchestra Claudio Abbado proponeva di piantare 90.000 alberi a Milano. Lo stesso Peronese che adesso sostiene l’ultima follia di Bruni, ossia sbancare il parco di Villa Olmo per costruire un auditorium. Questa è la gente che ci governa o che vorrebbe governare in nome del nuovo, perché a Como le cose non cambiano mai. E allora avanti con gli interessi privati, col degrado del bene pubblico, con la cementificazione del territorio, con l’asservimento della città ai bisogni economici come nel caso delle paratie e coi fallimenti contrattuali come nel caso della Ticosa. Elisabetta Patelli, della lista “Ecologisti e Civici”, propone un punto di vista diverso per quanto riguarda la concezione della città, senza progetti faraonici che richiamano alla mente gli interessi e la speculazione. Questo non significa avere una mentalità ristretta contro cui opporre l’apoteosi delle grandi opere o delle grandi mostre. Como sarebbe già bellissima se fosse curata nei dettagli che la caratterizzano, ossia l’ambiente e i monumenti. Strano che nel 2012 la cura dell’ambiente sia diventata una moda seguita da tutti, come se fosse un accessorio da sbandierare a fini di propaganda. Strano che dopo i disastri del PDL-Lega l’idea del verde non sia più retaggio esclusivo degli ecologisti. Ma è troppo facile parlare di ambiente da parte di partiti che fino a oggi se ne sono disinteressati. Elisabetta fu la prima a criticare il progetto delle paratie antiesondazione quando ancora nessuno le dava retta. E se nessuno le dava retta è pretestuoso dire che la Patelli non è una faccia nuova, visto che non ha mai ricoperto ruoli decisivi nella politica comasca. Sono altri i nomi da svecchiare, a cominciare da coloro che si ripresentano dicendo di credere nel cambiamento della città. Quale cambiamento? Nel PDL girano ancora nomi quali Scopelliti, Pozzi e Rinaldin, e la stessa novità di Laura Bordoli è sostenuta da CL e dallo stesso Stefano Bruni! Volete ancora questa gente? E anche il PD sarà sempre obbligato a prendere ordini dalla sua base a Roma. Elisabetta ha una grande esperienza politica ma non è sostenuta da nessuno, non ha le spalle coperte da un partito blindato e ha il coraggio di correre da sola. Per altro, i Verdi italiani si sono fusi in un nuovo movimento chiamato “Ecologisti e civici”, dove per “civici” si intende il fatto di essere trasversali ai partiti. Chiunque può prendervi parte senza distinzione di bandiera, fermo restando l’autentico interesse per la qualità della vita. Elisabetta Patelli propone l’azzeramento del consumo di suolo pur essendo architetto e insegnante di storia dell’arte, dunque sa bene quel che dice. Bloccare il consumo di suolo significa recuperare le cubature esistenti e promuovere l’edilizia sostenibile, un settore che può dare occupazione oltre che costruire città migliori. Altro che immobilismo. Elisabetta è una donna che ha a cuore il benessere della sua città natale, perché la cura dell’ambiente contempla ovviamente la cura dei suoi abitanti. Il verde, la balneabilità del lago, la pedonalizzazione delle strade e molte altre cose sono parte integrante della comune gioia di vivere, una gioia che per troppi anni è stata negata dai mastini della politica. L’educazione ambientale va di pari passo con l’educazione sportiva, con la solidarietà sociale e il sostegno alle famiglie tagliando sprechi e clientelismi. Si potrebbe dire: è pura demagogia. Ma la demagogia la lasciamo ai partiti i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Demagogia e populismo sono le paure fomentate dalla Lega, che teme la perdita delle identità e l’avanzata dei minareti, dei Kebab e dei centri sociali più pericolosi. E’ vero che questa è una grande sfida che attende l’occidente (io stesso votai la Lega due volte prima di esserne deluso) ma non è il caso di addentrarsi nei meandri delle ideologie per quanto concerne il sindaco di una città. Per Elisabetta Patelli, poi, il problema non si pone affatto. La conosco da 20 anni, era una mia insegnante al Liceo e so che è una comasca felicemente legata ai suoi ricordi lariani, non ha mai parlato di minareti e - ospite un giorno a “30 denari” - ricordò amaramente che il battello “Patria” è fermo a Dervio (questo particolare la dice lunga sul fatto che non occorre essere leghisti per amare un territorio). Il vero problema di Como non sono gli immigrati ma la stessa classe dirigente comasca, quella che ha eretto muri sul lungolago, quella che ha sempre sostento le mosse di un sindaco il cui unico scopo era ottenere dallo “zio Roby”- come criticò Rapinese - una poltrona al Pirellone. E se anche stavolta i comaschi non avranno il coraggio di scrollarsi di dosso i vecchi fantasmi che da troppi anni stritolano il territorio nella morsa di interessi che nulla hanno a che fare col bene della città, non possono dire di essere aperti al futuro. Votate Elisabetta Patelli. Nicola Guarisco, mondolariano.it elisabettapatelli.blogspot.it

venerdì 20 aprile 2012


"La difesa dell'ambiente deve essere un impegno costante, oltre che una legge costituzionale, poichè in un sistema ecologico ed economico sano la persona ritrova la propria centralità. Questo vale anche per la difesa della politica, unico strumento sostenibile per la povera gente e per i lavoratori dipendenti di prendere parola e promuovere i propri diritti e le proprie istanze" - così Gerardo Larghi Segretario Generale della Cisl lariana ieri sera al Don Guanella, per un incontro pubblico promosso da Elisabetta Patelli candidato sindaco degli Ecologisti e Reti civiche- "Ecco perchè la Cisl è attivamente partecipe nel Progetto San Francesco, strumento utile per trasformare le idee e gli impegni in azioni politiche e contrattuali contro le mafie". All'incontro moderato da Claudio Allevi di Altro Futuro, hanno partecipato Roberto Ceschina di Flare, il network internazionale nato dall'impegno di Libera, Paolo Moretti, giornalista d'inchiesta de La Provincia di Como, Elisabetta Patelli, candidata a Sindaco di Como e Alessandro de Lisi direttore del Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco.

Patelli :"Le ecomafie procurano danni ingentissimi all' ambiente e alla salute dei cittadini , ma anche un forte danno economico: le imprese malavitose prosciugano soldi pubblici, hanno capitali e accesso al credito infinitamente superiori a quella delle imprese oneste ,godono della connivenza di funzionari , dirigenti e politici corrotti che garantiscono assegnazione appalti . Solo nel 2010 , le indagini hanno rivelato un movimento di 2000 tonnellate di rifiuti tossici a Como e pari al traffico di 150 camion di cui una sola parte , quella al S.Anna e' stata tracciata.Serve un patto territoriale forte tra tutti i soggetti interessati:politica , imprese e sindacati

Durante l'incontro Elisabetta Patelli ha sottoscritto pubblicamente "i cinque punti per lo sviluppo sostenibile e contro le mafie"Un impegno forte per una nuova strategia di governo, che coinvolga i tre fuochi della governance del territorio: la politica, le imprese e il mondo del lavoro con il sindacato

Per le nuove commissioni, ex lecitazioni private o gare pubbliche a tre precisi impegni.
1 I lavori dovranno occupare innanzi tutto gli esuberi, i cassaintegrati e i giovani in ingresso per una quota non
inferiore al 35%.
2 Priorita' alle piccole e medie opere di pubblico interesse, in special modo all’housing sociale, alle manutenzioni urbane, al consolidamento del paesaggio e delle aree naturali soggette a vincolo idrogeologico.
3 L’impiego delle risorse pubbliche attraverso un progetto territoriale di sostenibilità economica e sociale, elaborato e sottoscritto dai soggetti sociali protagonisti, amministrazioni, imprese e sindacati.


Per sviluppare il mercato in una direzione nuova, eticamente ed industrialmente sostenibile
4 Obbligo di iscrizione alle "white list" presso le Prefetture delle imprese che intendono recuperare i crediti e
partecipare a nuovi lavori - Premialità fiscale crescente e assistenza legale e bancaria per le imprese che denunciano i
ricatti mafiosi, le estorsioni e le pressioni usuraie.

5 Considerare l’offerta economica maggiormente vantaggiosa solo come iniziale criterio per assegnare i lavori, amplificando la parte dei"migliorativi" in essa contenuta.

Alessandro De Lisi ha pubblicamente riconosciuto l'attenzione della Patelli al tema , ben prima della sua candidatura a Sindaco e ha concluso che "Adesso, nel ventesimo anniversario delle stragi politico mafiose di Capaci e via D'Amelio, sarebbe molto utile che il nuovo pool sociale antimafia parlasse laghè".

GIU LE MANI DAL PARCO DI VILLA OLMO


Vogliono sbancare il parco per costruire un auditorium/arena fisso , sfruttando il dislivello naturale del parco.ma.. siamo matti??? Al trio Comune , teatro Sociale e Cameradi Commercio i parchi e il verde stanno proprio indigesti!!!

Con un tempismo da comiche , l'amministrazione comunale di Como ha ri-avviato di concerto con la ditta appaltatrice il lavori delle paratie . Da oggi , inizio della stagione estiva e turistica operai stanno oscurando completamente la vista del lago con nuove palizzate di legno . resta aperta una finestra solo sulla piazza Cavour , per il momento . I lavori non hanno una data certa di conclusione , si parla di anni... Una follia per chiunque e uno sperpero clamoroso senza fine di denaro pubblico .Un dramma infinito.

giovedì 19 aprile 2012

PICCOLE NOSTALGIE DI UNA CANDIDATA SINDACO


Avrei dovuto accorgermi dalla disponibilità di spazio nel parcheggio di fronte o dalla mancanza della luce calda e soffusa che emanava sempre dalle ante in vetro smerigliato con la scritta "Latteria" in corsivo inglese, come una volta.
La porta d'ingresso era socchiusa e aprendola mi si e' parato davanti uno scenario imprevisto : cataste di pezzi di arredo moderno impilate su pavimento in attesa di montaggio . Non faccio in tempo a riavermi che signore del quartiere si avvicina:-Come ....non lo sa? Tizio( nome di fantasia) non c'e piu'. Ha aperto fuori Como, abbiamo fatto una bella festa, sa! Eravamo piu' di cinquanta!E lui? e lui , .. beh lui un po' piangeva".
No, non lo sapevo e non posso crederci : com e' possibile?Tizio c'e' sempre stato,eravamo compagni di scuola alle elementari e prima di lui c'era suo padre, stesso viso , stessi occhiali e stessa espressione di chi va al lavoro molto presto.
Nulla era cambiato da quando eravamo bambini in quella latteria con i mobili vecchi ,i biscotti sulle alzatine vetrate deco', la bacchetta di legno del quotidiano, le bocce colme di caramelle sfuse alla cassa, il frigo antico e le vetrine coi biscotti a ESSE che piacevano a mia nonna. Tizio e' cresciuto qui , nella scuola di quartiere , nell'oratorio davanti alla latteria , nella casa del Villaggio .
Vengo da un incontro dove ho parlato di sostenibilita', di tecnologie multimediali e ne sono uscita con l'entusiasmo delle prospettive di un futuro migliore , ma ho sentito il bisogno di fermarmi in latteria per un cappuccio caldo con la schiuma a petali di fiore ed una fetta di ciambella che non avro'.
Qui entrera' una nuova gestione con mobili prefabbricati in plastica colorata , sarà senz'altro piu' moderna e luminosa,. Ma io li ho rivisti per un attimo i vecchi che si davano appuntamento per chiacchere lunghe una mattina intera ,sotto lo sguardo paziente di Tizio che li conosce uno ad uno , sa chi vuole cosa e soprattutto sa chi ha bisogno di compagnia.Le mamme con le carrozzine , i Don Peppone e i Don Camillo del quartiere popolare discutere chiassosi di politica e di sport . Ho richiuso piano piano la porta come per non far rumore, come per non disturbare. Perche' nessuno si accorgesse del pizzico di magone che mi chiudeva la gola.

mercoledì 18 aprile 2012


DAL QUOTIDIANO L'ORDINE
Non chiamatela verde, ché si offende. Eppure la Patelli è verdissima
Guida la lista Ecologisti e reti civiche e non ammette di essere definita con il nome del suo ex partito. Ce l’ha con Vendola e con chi le “copia” il programma
18-04-2012 -


Signora Patelli, buongiorno. A che ora si è alzata stamattina?
“Alle sette e un quarto, come tutte le mattine”.
Va al lavoro?
“Porto a scuola i bambini e poi vado a scuola io, dove insegno”.
(vanno da s9oli ma li preparo)
Lei non è una politica di primo pelo. È ancora responsabile regionale di Verdi?
“Sì, ricopro ancora quel ruolo. Ma la mia candidatura a sindaco si inserisce in una nuova esperienza, quella, appunto, degli Ecologisti reti civiche. Si tratta di un percorso nato un paio di anni fa dal basso, insieme con i Comuni virtuosi e i sottoscrittori dell’appello “Abbiamo un sogno” che sono don Gallo, Jacopo Fo e altri, che vorrebbe approdare alla costituzione di un nuovo soggetto politico autonomo che vada oltre i Verdi”.
Lei era in consiglio comunale già una decina d’anni fa. Non crede di aver già dato abbastanza a questa città?
“Mah, dare del vecchio a me mi pare un paradosso. È vero che ho già avuto esperienza di consiglio comunale nel primo mandato Bruni, all’opposizione. Poi ho continuato a lavorare in città, pur non avendo rappresentanza a Palazzo Cernezzi, nel nuovo percorso di cui parlavo prima. Sono state le persone nuove provenienti da realtà diverse che si sono coagulate intorno a me a chiedermi di candidarmi. Se l’avesse voluto fare qualcun altro, non ci sarebbero stati problemi”.
Resta il fatto che la gente chiede facce nuove, lei non è una faccia nuova...
“Rispetto ai candidati di altre liste la mia faccia è sicuramente meno spesa. C’è gente che è in consiglio da vent’anni. Dire a me che sono il vecchio, lo ripeto, mi pare pretestuoso”.
Cosa risponde all’accusa di essere l’ennesimo motivo di dispersione del voto, soprattutto del voto di centrosinistra?
“Intanto c’è un problema di coerenza. Se io ho iniziato un paio di anni fa un percorso politico che è né di destra né di sinistra, insieme a persone nuove che credono in questo percorso, non vedo perché dovremmo rinunciare a portare questo percorso nei canali istituzionali o quantomeno a provarci. Non potevamo fare un’altra cosa, camuffandoci da qualcosa che non siamo”.
Il fatto oggettivo è che siete in 16 a candidarvi e ciò non è così positivo come potrebbe sembrare. Anzi, credo sia il sintomo di una patologia…
“Io credo che sia il segnale di una patologia non chiedere ad altri candidati, che sono in giro, ripeto, da anni e che hanno causato il disastro di questa città, il perché della loro presenza, mentre quelle persone si presentano alla città come se fossero fresche di bucato”.
Guardi, francamente, è ciò che rimproveriamo tutti i giorni a certa gente. Resta il problema della frammentazione causate dalle multi-candidature. Ci si candida per governare una città. È ragionevole pensare che la maggior parte dei candidati non abbiano speranze di accedere al ballottaggio…
“Noi siamo un soggetto nuovo, difficilmente testabile. E non siamo come certe liste che corrono al primo turno con l’unico intento di far fruttare il proprio piccolo consenso in sede di ballottaggio. Quello è assurdo. Noi, come detto, siamo qualcosa di nuovo”.
Tecnicamente è così, ma di fatto siete comunemente percepiti come i Verdi. E i Verdi a Como hanno sempre avuto percentuali risibili.
“Questa cosa non la deve dire perché non siamo i Verdi. Si offenderebbero i miei candidati. Siamo ecologisti”.
Ok, ma per la gente della strada, mi perdoni, siete sempre i Verdi. E come tali avete scarse chance di successo. Con l’aggravante di avere connotazioni simili ad altri parti del centrosinistra, dal Pd ai grillini…
“Partiamo dal concetto di fondo: l’ambientalismo non è rappresentato nella politica nazionale e locale. Il degrado in cui versa questa città è diretta conseguenza di questa mancanza di rappresentanza dentro le istituzioni. Se avessimo avuto un’amministrazione ecologista, molti problemi di questa città sarebbero risolti, perché parleremmo di una dimensione che guarda al futuro, sia in termini economici sia di sostenibilità. Se manca questa cosa, qualcuno si deve far carico di rappresentarla”.
Ha letto il programma di Cinque Stelle o del Pd? Sono pieni di istanze ecologiste…
“Non basta dare un colpetto di verde qua e là ai programmi per farli diventare ecologisti. Non scherziamo. Se poi prendiamo i grillini, c’è da aver paura. L’antipolitica di Grillo è pericolosissima. Grillo usa i temi ambientali facendone dei randelli contro il centrosinistra. Noi vogliamo costruire un soggetto politico, e non antipolitico perché questo sarebbe davvero pericoloso, che abbia al centro la sostenibilità della crescita. Peraltro, io avrei potuto fare delle scelte più comode e sicuramente più garantite. Se non l’ho fatto è perché credo, insieme ad altri, nel valore del nostro percorso”.
Non pensa che l’eccesso di democraticità possa diventare un limite per chi governa?
“Sinceramente, nel mio gruppo questo rischio non l’ho mai sperimentato. Sarò particolarmente fortunata, ma la lista con cui corro è molto buona, fatta di persone con cui condividere significa costruire, fare. C’è un’energia positiva nei nostri incontri e anche una discreta organizzazione. Molto più di quanto avessi mai sperimentato in passato”.
C’è anche la giusta competenza in questi movimenti sorgivi?
“Ce n’è eccome. Abbiamo fior di tecnici molto preparati. Ci mancano grandi finanziatori, ma la competenza, ecco, quella non manca”.
Perché a Como, come nel resto del Paese, le istanze ecologiste, che sulla carta dovrebbero piacere a tutti, in realtà risultano sempre minoritarie?
“È un problema di cultura. In altri Paesi europei c’è già una cultura pronta per recepire istanze innovative. Da noi il percorso è ancora lungo”.
Eppure tutti dovrebbero essere in grado di comprendere che spendere meno per dare servizi migliori è di per sé un fatto positivo. A partire dagli amministratori…
“Il messaggio ecologista è un messaggio coraggioso. Per promuoverlo servono amministratori disposti a fare scelte impopolari nell’immediato, ma remunerative sul medio periodo. Da noi questi amministratori sono rarissimi”.
A proposito di scelte impopolari. Ormai c’è la moda del “consumo di suolo zero” e voi siete tra i principali promotori di questo concetto. Ma impedire tout court il consumo di suolo è come prendere un obeso e per guarirlo impedirgli completamente di mangiare. Alla fine l’obeso morirà…
“Non non vogliamo far morire l’obeso. Ma, per prima cosa, vogliamo che smetta di ingozzarsi, altrimenti sì che la morte sarà inevitabile. Stiamo concludendo uno studio sul surplus di volumetrie costruite in città e i dati sono già clamorosi. Como non ha bisogno di consumare altro suolo, semmai dovrebbe investire nel recupero di immobili esistenti”.
Chi arriverà avrà modo di fare le scelte che preferisce con il nuovo Pgt.
“Per quel che mi riguarda, il Pgt in fase di gestazione, che prevede un incremento di popolazione del 6%, dovrà essere azzerato. Sula base dei dati degli immobili inutilizzati sul territorio, bisognerà invertire la rotta”.
Torniamo alla politica di bottega, in caso di ballottaggio, gli Ambientalisti dove si collocheranno?
“Rispondo con una battuta: avanti. Né a destra né a sinistra. Ma non per qualunquismo. A Como abbiamo elementi di un programma che metteremo sul piatto con un contratto e chiederemo a chi andrà al ballottaggio di impegnarsi firmando un patto vero e proprio”.
Potrebbe essere anche il candidato del PdL il vostro interlocutore?
“Francamente, per come hanno tenuto in considerazione le istanze ambientaliste in questo decennio, la vedo molto poco probabile. Ma non è affatto detto che anche il centrosinistra accetti un simile patto”.
Eppure ci sono ampie parti del programma di Lucini sovrapponibili al vostro. Non so chi copi chi,(lo sai , lo sai...) ma alcune similitudini risultano evidenti…
“Un conto è aggiungere la pillola verde a un programma, altro è fondare un programma sull’ecologismo. Per noi ogni aspetto dell’amministrazione dev’essere visto in termini di sostenibilità”.
Sì, ma la sostenibilità dev’essere anche economica. Lei indica nella valorizzazione del San Martino la vera grande opera da fare. Perfetto. Ma poi non dice con quali risorse eseguire il recupero e, soprattutto, gestire ciò che viene realizzato.
“Per il San Martino, di cui nessuno parla, si potrà accedere a finanziamenti europei. Cose concrete, non miraggi. Si parla di milioni di euro cui Como non attinge da anni. Per la gestione, non abbiamo nulla in contrario al coinvolgimento di privati anche con attività commerciali, a patto che le stesse siano inserite in un progetto complessivo di chiara vocazione pubblica. Penso a edifici destinati alla cultura (auditorium, siti teatrali) affiancati da locali o ristoranti, per fare un esempio. E il parco dovrà diventare fruibile alla cittadinanza. Detto ciò, pensiamo anche alle piccole cose”.
Cioè?
“Abbiamo in mente di istituire un assessorato(non e' vero' e' una delega specifica) alle “Piccole opere”, dedicato ai problemi più pratici(capito male .. alle manutenzioni strade , verde etc). Oggi se chiami in Comune per una pratica semplice non sai mai a chi rivolgerti”.
A me pare francamente un po’ banale questa cosa. Il problema non è creare un assessorato ad hoc. Il problema è avere gente in gamba che ascolti i bisogni della gente.
“Sarà. Sta di fatto che oggi l’amministrazione non è in grado di fornire risposte in tempi brevi”. ( e nemmeno lunghi)
Perché il Pd secondo lei non sposa in toto le sue istanze?
“Ma quelli sono partiti che partono da una cultura davvero superata. Uno come Vendola vuole rifare la sinistra. Si rende conto? Vendola, che mette la parola ecologia nel suo marchietto e poi fa quello che fa in Puglia. Cioè, c’è gente che vorrebbe rifare la sinistra. Che senso ha oggi? A noi quella cosa lì non interessa”.
Un’ultima domanda. Per quale percentuale metterebbe la firma?
“Per il 51%. Sotto quella percentuale nessuna firma e va bene tutto. Comunque vada”.( veramente ho detto continueremo alavorare)

martedì 17 aprile 2012

dicono di lei....


Da Claudio Allievi Presidente di Altrofuturo e referente Rete Civica Italiana


“Parlare male di una persona è spesso più facile che parlarne bene. Spigolature e sbavature emergono più di armonia ed equilibrio. Con Elisabetta non è così. La conosco da tempo ormai e l’impressione, ogni volta che la incontro, è sempre la stessa, quella del primo incontro: grande energia e determinazione a supporto di valori sani e solidi. Ma ciò che mi ha sempre affascinato molto in lei e che risulta immediatamente evidente a chi le si avvicini è una virtù che è ormai sempre più merce rara e per questo assai preziosa: la coerenza. Elisabetta è, soprattutto, questo: dice quel che pensa e fa quel che dice. Per chi si occupa di formazione comportamentale come me, Elisabetta è la prova vivente che c’è ancora speranza per chi cerca di cambiare in meglio questo nostro pianeta e la vita dei bizzarri esseri che lo popolano. Coloro che la conoscono sanno quanto io dica di lei corrisponda a verità. A tutti coloro che invece ancora non la conoscono rivolgo quello che non vuole essere un invito ma un augurio: andate e valutate di persona, poi decidete. Per me, comunque vada, Elisabetta È il Sindaco di Como.”

Quartiere Vauban di Friburgo: sostenibilità, verde e integrazione
Domenica 28 Marzo 2010 13:57 Elisa Pagni
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Pochi conoscono Friburgo, e poco di Friburgo si sente parlare. Eppure è una città veramente speciale, in quanto la sua politica architettonica ed urbanistica è sicuramente all’avanguardia per quel che riguarda il coinvolgimento della cittadinanza nei cambiamenti territoriali, per l’importanza assegnata al verde pubblico, nonché per lo sfruttamento dell’energia solare. A dimostrazione di ciò, Friburgo ha diminuito le emissioni nocive del 14% dal 1992 e si pone l’obbiettivo di ridurle del 40% entro il 2030. I tetti della città sono spesso tappezzati da moduli fotovoltaici, stadio compreso, per un totale di energia prodotta pari a 10.000 kW, mentre molte abitazioni utilizzano pompe di calore geotermiche per il riscaldamento ed il raffrescamento. A rafforzare questa politica, vi sono incentivi comunali, da sommarsi a quelli federali, erogati dallo Stato tedesco.


Per comprendere il modo di procedere delle autorità e gli investimenti comunali basta prestare attenzione ai tre quartieri di Vauban, Rieselfield e Sonnenschiff. Mi soffermerò su Vauban, perché è il primo nato ed il più esemplificativo.

Vauban era una ex caserma francese di 38 ettari, che ora ospita 5.000 abitanti in 2.000 appartamenti. Ha preso vita nel 1996 grazie al Project Group Vauban, supportato dalla consulenza dei cittadini, cioè del Forum Vauban. I lavori sono terminati nel 2009, con l’obiettivo, raggiunto, di accogliere per lo più giovani famiglie. A questo scopo si sono mosse ben 40 cooperative di proprietari, le quali hanno agevolato anche la partecipazione dei redditi più bassi. Solo per questo fattore, se paragonato ai costi delle città italiane, Milano per prima, Friburgo merita una lode e soprattutto molta più attenzione.

Ma non solo: tutto il quartiere è dotato di elevati standard di riduzione dei consumi ed un alto numero di unità abitative sono case passive o “Energy plus”, il che significa che producono più energia pulita di quanta ne abbiano bisogno. Non è finita: vi è un impianto di cogenerazione alimentato esclusivamente da trucioli di legno e gas naturale, agganciato alla rete del riscaldamento, mentre la riduzione del 60% delle emissioni di CO2, è garantita dalla coibentazione e dall’efficienza dell’utilizzo del calore. Cresce inoltre la presenza di impianti solari, che ad oggi sviluppano il 65% dell’energia prodotta. L’acqua piovana viene raccolta ed utilizzata per le case e per l’irrigazione del terreno.



Dopo tutto questo, non poteva mancare un occhio di riguardo verso la problematiche del traffico e dell’inquinamento causato dalle automobili. Si è quindi proceduto in modo da ridurre la presenza delle auto, mentre i pochi parcheggi sono situati al di fuori del quartiere. Il potenziamento dei mezzi pubblici ha inoltre permesso al 40% delle famiglie di non aver bisogno della macchina, perché è presente il car-sharing, ma soprattutto perché coloro che non utilizzano il parcheggio godono di veri e propri incentivi economici.

Per costruire il quartiere sostenibile Vauban non è stato nemmeno necessario abbattere alberi secolari, anzi, le aree verdi sono state pensate e sviluppate insieme ai futuri residenti, così che molte strade e aree pubbliche sono a completa disposizione dei bambini.

Fantascienza? Sogno? Illusione? Friburgo è sulla Luna? Su Marte?
No, è in Europa, in Germania, vicino al nostro Paese; ma purtroppo, ciò che per noi è ancora impensabile, per altri è già semplice quotidianità.

Cohousing al femminile
i “cohousing“, case abitate da più famiglie, ognuna col suo appartamento, che condividono alcuni spazi comuni. La cucina, una sala di svago, una ludoteca per i bambini, la lavanderia, un orto. Un modo per ridurre i costi ma soprattutto per (ri)scoprire il valore della condivisione e dell’aiuto reciproco. A Bologna alcune mamme single stanno per dare alla luce, in questo caso non da sole, a un progetto a lungo meditato: un cohousing per “madri capofamiglia”. Alla ricerca di suggerimenti e consigli, le mamme bolognesi dell’associazione Amaca hanno dato un’occhiata a quello che succede all’estero: in Germania per esempio, dove da un paio d’anni esiste un cohousing di donne. 53 in tutto, professioniste in vari ambiti, abitano appartamenti di un palazzo di sei piani nel centro di Berlino che hanno progettato e costruito. Lezioni di yoga, thai chi, conferenze di letteratura nelle sale comuni e tanta collaborazione l’una con l’altra sono gli ingredienti di questa vita insieme. A Londra invece alcune battagliere e anziane signore stanno per dare vita al primo cohousing per donne sole rigorosamente over 50. Tra loro ci sono soprattutto vedove, divorziate, donne con figli grandi e rimaste sole, che hanno capito che occupandosi di se stesse e delle altre possono mantenersi più contente e quindi in salute più a lungo. Per scambiarsi esperienze e consigli è nata l’idea di “Vicine di casa, vicine di vita”

lunedì 16 aprile 2012


COMUNICATO STAMPA n10(dall'inizio del mese di aprile-ho deciso di numerarli ;-))

La carrellata elettorale a Como di big nazionali che non hanno niente a che vedere con la citta' e non conoscono i nostri problemi e' il segno di una politica muffa e stantia.
I Signori della politica , in Parlamento da decenni, protagonisti del disastro governativo che ha ridotto il paese in mutande, vengono a creare immagine , cioe' fuffa.
I big della politica si sono dimostrati incapaci di governare , hanno dovuto fare forfait davanti ad un governo di tecnici e ora vengono a promuovere i loro rappresentanti sul territorio .
Molto di potrebbe drte in tema di questione morale , politiche ambientali e sociali di tutti i signori della politica che si accalcano nelle piazze comasche a parlar di sesso degli angeli .La politica romana spesso monocorde a destra, sinistra o altrove ci ha ridotti alla merce' di una crisi senza precedenti
Mi auguro che gli elettori con intelligenza sappiano distinguere le idee concrete dalla pura propaganda elettorale di chi da moltissimi anni sta incollato sul cadreghino dorato e respingere col proprio voto una politica che ci ha fortemente danneggiato , che ha messo gravi ipoteche sui nostri risparmi e sul nostro futuro.
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domenica 15 aprile 2012


PATELLI :LA CANDIDATA INVISIBILE : Sta girando un sondaggi telefonico tra gli elettori dove , oltre a dover commentare in positivo o in negativo alcune affremazioni del candidato di centrosinistra , l'elettore e' chiamato aindcare la prefernza tra i candidati sindaco di Como. O meglio tra 15 candidati sindaco, perche' la Patelli nella lista non c'e'. A domanda di spiegazioni l'operatore - giustamente - risponde " nella lista che mi 'e stata data non esiste e io devo leggere quello che mi dicono di leggere"-

Nella prossima puntata Patelli LACANDIDATA SINCADO MUTA( PER I GIORNALI)

sabato 14 aprile 2012

NESSUNO SI CHIEDE

All'incontro con i candidati sindaci sullo sport mi chiedevo stupita e anche un po' imbarazzata( per gli altri): ma come fanno la stampa e i presenti( e quindi anche i cittadini) a non porsi il seguente semplice interrogativo " ma il 90% dei quelli che stanno sul palco a proporre idee di buon senso, a promettere la,luna e a giudicare uno schifo quanto fatto sinora .. non erano forse quelli che occupavano gli scranni del Consiglio comunale fino a ieri?" Quanti e quali sono i volti nuovi rispetto alla passata consiliatura?

venerdì 13 aprile 2012

Torno ora dall' iniziativa sullo sport, avevo capito che sarebbe stata impostata diversamente.... vi posto gli appunti programmatici che avevo portato, ma in realta' e' stata una serata a domande, si e' riusciti a parlare poco , poi sempre in quel clima di ipocrisia da una parte( amministratori e consiglieri fino a ieri in Comune che oggi tracciano il libro dei sogni e sciorinano promesse come fossero piovuti dal cielo) e di mio imbarazzo dall'altra : infatti sono i candidati Sindaco che dovrebbero ascoltare quelli che conoscono la materia e non viceversa, Non essendo il mio campo , le mie idee programmatiche mi sembravano ovvie e financo banali , invece alla fine della fiera corrispondevano alle aspettative dalla sala. Eccole

UNO SPORT SOSTENIBILE , SOBRIO E SOLIDALE
Premessa necessaria :MONITORAGGIO DELLA REALTA’, SENZA VOLI PINDARICI
Io credo che un Sindaco , un nuovo Sindaco per prima cosa dovrebbe organizzare un altro incontro simile a questo , dove pero’ le parti siano invertite , da una parte le associazioni, le federazioni e societa’sportive , gli esperti , che raccontano la realta’dello sport sul territori :quello che si fa , quello che manca e quello che si puo’ fare. Un buon Sindaco anzitutto ascolta e impara da chi vive piu’ direttamente la realtà, in questo caso sportiva. Ascolto per capire qual contributo puo’ dare l’amministrazione –


Quale puo’ esser il contributo della nuova Amministrazione?AIUTO CONCRETO E DI INDIRIZZO POLITICO nell’ ABC/sport degli Ecologisti e Reti civiche:


A)Credo che da questo incontro con le realta’ sportive emergerebbe una prima grande evidenza di cui l’Amministrazione deve tenere conto : a Como c’e la necessità di GARANTIRE GLI SPAZI NECESSARI PER LO SPORT DI TUTTI, quindi bisogna per prima cosa intervenire sulle strutture sportive di base , penso alle palestre , ai campi di calcio, di atletica etc. Vivendo la citta’ infatti ho raccolto da piu’ parti la segnalazione di campi e/o spogliatoi o coperture di palazzetti o palestre di scuole che hanno bisogno di interventi urgenti di manutenzione. Allora, siccome l’Amministrazione uscente ci lascerà con rilevanti problemi di bilancio , invece di voli pindarici su Villaggi sportivi, si dovrà fare uncensimento che sia una vera e propria fotografia dello stato di fatto (non possiamo permettere che non si pratichi lo sport perche’ piove dal tetto o perche’ manca uno spogliatoio decente o perche’ la palestra non e’ a norma).E predisporre conseguentemente fondi per gli interventi che garantiscano questi spazi

B) TUTTI GLI SPORT E SPORT PER TUTTI:l’Amministrazione potrebbe promuovere in citta’ sport storici che non si praticano piu’, ma discipline nuove che hanno anche una componente fondamentale di crescita personale , ad esempio lo Yoga , il Tai Chi,.
Sport per i cittadicini di tutte le età, possibilmente non solo agonistico, ma come un'occasione di aggregazione sociale, di formazione, di crescita personale e collettiva, di raggiungimento di uno stato di benessere psico-fisico. Pensiamo alla importanza dell’ attivita fisica per gli anziani e per le persone sole.

C) L’ Amministrazione deve premiare e sostenere concretamente LO SPORT ETICO. Le associazioni sportive sono l’ultima agenzia educativa sul territorio; c’e la scuola, ci sono gli oratori , le associazioni ,ma le società sportive sono il luogo che piu’ a lungo garantisce una azione educativa. In una società sempre piu’ affetta da patologie nuove fisiche e psichiche : “analfabetismo motorio “ dei bambini che stanno troppo fermi davanti alla Tv ,al Pc o troppo in macchina, disagio familiare , disagio sociale , difficoltà di integrazione e quant’altro la funzione dello sport come luogo di consolidamento di valori positivi, di benessere e di socialità’ e fondamentale : e’ un investimento sulle futuro , per una società migliore.. Pertanto se da una parte lo sport di eccellenza (la Comense , il Calcio Como, la Como Nuoto etcetc) promuovono e trainano il settore sportivo- e va bene- altrettanto impegno ci dovrebbe essere da parte della Amministrazione comunale nel sostenere progetti che vanno nella direzione dello sport etico , non tanto quello che vince ,ma quello che si fonda su progetti formativi , quello che si avvale di competenze psicologiche o figure educative. Penso, un esempio su tanti, a progetti come "Io Tifo Positivo" di Comunita’ nuova che convolge centinaia di ragazzi da educare il rispetto reciproco e alla tolleranza, sostenere i processi d'inclusione dei diversamente abili;proporre i valori dello sport come principi ispiratori Per noi ecologisti ,insomma proporre un modello sostenibile di sport.

giovedì 12 aprile 2012

PREMESSA
Il degrado in cui versa Como e’ evidentissimo non solo nei grandi interventi come le paratie e gli scempi edilizi che hanno messo in ginocchio la nostra città’, ma anche nelle piccole opere , a partire dalla manutenzione di strade, marciapiedi e verde e dalla cattiva gestione quotidiana dei servizi comunali. A Como serve una inversione di rotta radicale e coraggiosa capace di sostenere le persone in difficoltà , di ridisegnare la città in chiave “ sostenibile” per migliora la qualità della vita e allo stesso tempo rilanciare la nostra economia.
Ecologisti: diffida delle imitazioni, scegli l’originale.
Alla vigilia delle elezioni tutti programmi si tingono di “ verde” , ma la realta’ ci ha dimostrato che le scelte amministrative sono sempre andate nella direzione del danno all’ambiente e alla salute dei cittadini , con grandissime responsabilità di chi ci ha amministrato e di chi non si e’ opposto con fermezza.
La politica ancorata alle ideologie del Novecento e’ inadeguata ad affrontare i problemi di oggi e le sfide del futuro; gli Ecologisti e reti civiche son un nuovo soggetto politico ambientalista autonomo , che non sta a destra, a sinistra o al centro ma…. avanti.
Per gli Ecologisti la sostenibilità non e’ uno dei tanti punti del programma , ma e’ la chiave di volta della lettura dei problemi e delle proposte per risolverli

LA CARTA DEI VALORI DEGLI ECOLOGISTI E RETI CIVICHE

-Sostenibilita’.
La Como degli Ecologisti e reti civiche e’ un progetto innovativo che guarda all’Europa , al futuro, e’ una città “ Smart” , come dicono in Europa , una città “intelligente” , che rinuncia al cemento, risparmia energia,si libera dall’inquinamento e dal traffico,amica degli animali,che investe con le nuove tecnologie nell'ambiente e crea nuovi posti di lavoro.
E’ una progetto che restituisce ai cittadini una risorsa preziosa:il parco urbano di San Martino.
Un progetto fatto di nuove soluzioni,sulla scia dei Comuni virtuosi. Iniziative all’avanguardia e utilizzo sostenibile delle nostre bellezze naturali , artistiche e culturali, ma anche attenzione alle cose concrete di tutti i giorni ed una buonna gestione dei servizi ai cittadini.

-Sobrieta’
La Como degli Ecologisti e reti civiche e’ anche un modo nuovo di amministrare: trasparente,equo, attento ai bisogni dei cittadini , che taglia gli sprechi , i privilegi , le poltrone e i costi della politica.

-Solidarietà e opportunita’ pari
La Como degli Ecologisti e reti civiche crea un fondo di solidarietà per le persone e le famiglie in difficoltà; utilizza le nuove tecnologie per rendere migliore l’accesso da parte dei diversamente abili a uffici, servizi ed esercizi commerciali;promuove l’imprenditoria etica; investe sulla Banca del tempo con sportelli telematici e decentrati.
La Como degli Ecologisti e reti civiche programma i tempi della città e della politica rendendo possibile alle donne conciliare l’impegno civico con quello familiare e promuove progetti di prevenzione di tutte le forme di violenza fondate sul genere e degli stereotipi sessisti


NOTE
Troppo spesso la politica spinge gli elettori a “turarsi il naso” oppure a schierarsi contro questo o contro quello . L'elettore "condizionato" perde di vista i contenuti , le idee, le persone . La competizione elettorale diventa un derby, durante il quale si riesce a far dimenticare che i giocatori in campo spesso sono gli stessi , quelli che ci hanno trascinato ( a Como e nel paese) nel disastro, da una parte e dall'altra. Il vero cambiamento sta fuori dal derby. Non pieghiamo il voto a compromessi, la partecipazione dei cittadini e’ fondamentale e il voto “ utile” e’ quello che corrisponde a un buon progetto per Como.
Ecologisti e Reti civiche , il voto piu’ utile al Mondo .. e alla nostra città

mercoledì 11 aprile 2012

giovedì 5 aprile 2012

oggi alel 17 in diretta web sul sio della Provincia c'e' il confronto mio con Peronese
alle 21 diretta web sul sito corrierecomo confronto mio con D'Ambrosio

mercoledì 4 aprile 2012


Paola Minussi ha detto di Elisabetta Patelli
24 secondi fa
"Il tempo che stiamo vivendo ci pone delle domande di vitale importanza per il nostro futuro. Le risposte che dobbiamo trovare - e anche velocemente - richiedono una sensibilità attenta e coraggiosa nei confronti dell'ambiente, dei rapporti sociali e del mondo dell'economia. I prossimi 20 anni saranno molto diversi da quelli appena trascorsi e un cambio di approccio è necessario per trasformare questo momento di "crisi" in qualcosa di nuovo e positivo. Anche qui a Como. Elisabetta Patelli, con il suo sguardo tutto femminile, sensibile alle esigenze della città e di chi vuole vivere bene in questa città, ma allo stesso tempo con un senso del "fare" pragmatico e efficace, può fare la differenza. Il movimento di Transition Como la sente molto vicina e la sostiene, così come sente vicina tutta la rete degli Ecocivici Como.
Ci piace pensare che se Elisabetta ne avrà la possibilità - e ce lo auguriamo di cuore - anche qui a Como si potrà respirare un'aria più pulita, più salubre e più solidale."
Paola Minussi - Transition Como

domenica 1 aprile 2012


Ecco il piano attuativo PER ORA di SOLI 16000 mq (e presto di 40000, perche' i privati non rinunciano all'azione legale per avere di piu'). Immaginatelo cosi , oppure piu' ch etriplicato , come alla fine sara'!!!Un oasi preziosa per la nidificazine di specie rare e per la migrazione degli uccelli perduta per sempre. la Giunta l'ha portato di corsa in Consiglio prima che scadesse , l'opposizione lo ritiene un compromesso ragionevole. Come e' possibile??????

Quanti mandati hanno fatto quelli che si ricandidano a Consiglio comunale? Da quanti anni sono li? Cosa e' cambiato?

sabato 31 marzo 2012


proposta degli Ecologisti:" 'FOTOVOLTAICO DEL SINDACO' cioè un fotovoltaico pubblico e collettivo, è complementare all'acquisto collettivo ed è proposto a quei cittadini che non hanno un tetto di proprietà o per una serie di vincoli diversi (condominio, posizione sfavorevole, presenza di ostacoli etc.) non hanno la possibilità di costruirsi un impianto fotovoltaico sul tetto delle proprie abitazioni. Il progetto vuole rimuovere gli ostacoli che limitano il diritto di tutti di accedere alle risorse rinnovabili ed ai beni comuni (quale è il sole). Per questi cittadini sono messi a disposizione dei tetti di edifici pubblici (per ora da uno a tre tetti del Comune diMontechiarugolo) con annesso progetto definitivo di impianto da circa 50 Kw, (per 15/20 famiglie) cantierabile subito.

E' un progetto partecipato, quindi le caratteristiche che abbiamo individuato sono passibili d verifica e cambiamento, in accordo coi cittadini che aderiranno.

Il tetto è messo a disposizione con una procedura di evidenza pubblica ovvero con affidamento che si richiami al 'principio di sussidiarietà' (art. 23 del DL 185/2008 poi l. 2/2009), solo per una cooperativa di cittadini in cambio di una piccolo cifra che il Comune utilizzerà per costituire un fondo rotativo della 'comunità solare', una vero e proprio 'conto energia comunale' da utilizzare per incrementare l'accesso al risparmio energetico.

In alternativa il tetto potrebbe essere fornito anche da aziende agricole, aziende artigianali, secondo quei principi di economia solidale e trasparente già ampiamente praticati dai gruppi GAS, prevedendo in questo caso anche la cessione del lastrico solare con modalità diverse (affitto, diritto di superficie) da parte dell'azienda, a fronte di un'equa contropartita.

I cittadini finanziano quote della cooperativa (da 0,1 a 4 Kw-quote, per un valore ipotizzabile in 3000-3500 euro a quota, a titolo di esempio) e realizza l'impianto che entra in produzione.

Dovendo immettere l’energia elettrica prodotta nel proprio impianto fotovoltaico nella rete, e non potendo fisicamente distribuirla direttamente ai propri soci, la Cooperativa si appoggerà con convenzione ad un gruppo esterno per garantire la fornitura ai propri associati, un produttore-dispacciatore di energia, che entrerà a questo scopo nella cooperativa, ma che potrà essere cambiato annualmente a seguito di una nuova selezione.

Per fare sì che l'energia scambiata sia sempre energia rinnovabile, la convenzione dovrà prevedere prevede che i soci della cooperativa diventino clienti del dispacciatore, che a sua volta diventa socio della cooperativa acquisendo alcune quote e ritira tutta l’energia prodotta dagli impianti fotovoltaicirealizzati dalla Cooperativa e potrà pertanto applicare in bolletta ai propri clienti degli sconti che sono proporzionali al numero di quote detenute dal singolo cliente ed alla produzione dell'impianto fino al 20 anno. Dal 21 anno l'impianto rientrerà nella disponibilità del comune, che deciderà se conservarlo o avviarlo al riciclaggio
E' partito da parte delle grandi coalizioni il lavaggio del cervello del " voto utile", uno delle piu' grandi fregature della politica di questi anni. Con questo trucchetti le grandi coalizioni spingono l'elettorato a schierarsi o di qua o di la'(talvolta turandosi il naso), contro questo e contro quello.L'elettore "condizionato" perde di vista i contenuti , le idee, le persone .La competizione elettorale diventa un derby durante il quale si riesce a far dimenticare all'elettore che i giocatori in campo sono sempre gli stessi ,quelli che ci hanno trascinato( a Como e nel paese) nella palta, da una parte e dall'altra. Il vero cambiamento sta fuori dal derby.

martedì 14 febbraio 2012

Le vergognose manovre di Formigoni e del mondo che egli rappresenta e ben tutela nei confronti della scuola pubblica sono disgustose. E' necessario, anzi doveroso,che il Governo, ministro Profumo in primis, ponga un immediato stop alle brame del governatore lombardo e si ponga a tutela , come suo dovere , della Costituzione.
Dopo aver fatto di tutto in questi anni per sfiancare l'istruzione pubblica e ingrassare la scuola privata , ora si passa all'attacco finale : da una parte con la continua contrazione delle cattedre e le classi pollaio si riducono i docenti precari ma anche a cascata quelli di ruolo , e dall'altra si vuole ora sostituire il corpo docente sopravvissuto con insegnanti di gradimento ciellino .
ll riferimento all’autonomia responsabile, citata nel decreto sulle semplificazioni, riguarda il fondo a disposizione delle scuole per le loro attività, non certo per gli insegnanti, il cui reclutamento è regolato da normative nazionali uguali per tutti, dalla Lombardia alla Sicilia. Immagino che le regole per il reclutamento "a chiamata" di questi insegnanti dovrebbero essere decise da Formigoni , invece le risorse per pagarli certamente resterebbero pubbliche.
Siamo gia' come personale della scuola pubblica in trincea da un pezzo, ma e' veramente ora di dire basta.

lunedì 6 febbraio 2012

Sono una pochissimi genitori che ha deciso di mandare il figlio a scuola stamane , dopo aver verificato che il riscaldamento funzionava , la mensa era garantita e i docenti in servizio . Perche' avrei dovuto fare diversamente? E con quale motivazione avrei potuto spiegare a mio figlio che sarebbe stato a casa, considerato che la scuola si trova in centro , a poca distanza da casa e la strada per andarci e' assolutamente agibile? Ebbene ,su 120 bambini a scuola sono arrivati in 3. Tolti gli assenti per malattia e quelli che avranno avuto i loro motivi per restare a letto , immagino che una buona parte di genitori sia rimasta disorientata dall'ordinanza sindacale che ha deliberato l'apertura degli edifici , ma non dell'attivita' scolastica, come aprire il ristorante ma non la cucina. L'ordinanza oltre a sconfinare in competenze non sue ,l'attivita' didattica, ha prodotto tutti gli effetti di una decisione senza capo ne' coda :scuole aperte , riscaldate , mense allertate e utenti quasi nessuno. Interi edifici scolastici messi in funzione per un paio di studenti qua e la' L' escamotage sindacale probabilmente volto a schivare piu' rogne possibili ha certamente prodotto un inutile dispendio di energie e soprattutto di denaro. Noi genitori dei pochi allievi , preso coscienza della realta ' , abbiamo dato il nostro contributo ritirato i figli prima possibile , per evitare ulteriori sprechi ; il Sindaco dovrebbe invece fare scelte tempestive e utili e , magari, avere un po' piu' di pudore nell'uso del nostro denaro.

mercoledì 18 gennaio 2012

neve chimica , cieli diversi

Esprimiamo tutta la nostra solidarieta' al Sindaco Pisapia e alla su Amministrazione per gli incresciosi episodi di ignoranza contro una misura intelligente e indifferibile quale la realizzazione dell'area C di limitazione del traffico.Ottimi i risultati , pur nella fase di sperimentazione, con una riduzione del 33% del traffico.Certamente ci vorra' tempo per verificare benefici sui livelli di inquinamento. Nella stessa area critica, poco piu' lontano,a Como, con valori del PM10 di 125 microgrammi/mc del 17 gennaio , pari a 2 volte e mezza il limite consentito, e di 100 microgrammi/mc per le polveri ultrasottili , ancora piu’ letali, si fa finta di nulla. Nemmeno l’episodio inquietante della neve chimica nel milanese, in Brianza, basso varesotto, bresciano e veronese che spalma sul terreno una coltre di veleni , silicati, solfuro ossido di rame, ioduri di piombo, mercurio e cadmioe riesce a far cader il velo steso su un killer invisibile : l’inquinamenteo atmosferico ,ormai costantemente assestato su livelli inquietanti.. Eppure Milano e’ nella nostra stessa area critica , non dobbiamo pensare che i cieli sopra noi siamo diversi. Qunado eravamo piccoli con la neve si giocava e certamente ce la siamo anche mangiata, oggi dovremo insegnare ai nostri figli a starne lontano come dai detersivi. Un nuovo studio condotto da uno scienziato della Nasa evidenzia 14 misure chiave per il controllo dell'inquinamento: se venissero attuate, si potrebbe rallentare il riscaldamento globale significativamente entro il 2050. Si tratta di interventi per ridurre il rilascio di carbone e metano, inquinanti che aggravano il cambiamento climatico e danneggiano la salute respiratoria. Lo studio stima che a livello mondiale potrebbero essere evitate tra 700.000 e 4,7 milioni di morti premature. Ma in che modo? Le strategie chiave segnalate degli scienziati prevedono, fra l'altro, la rilevazione e il blocco di fughe di gas dalle miniere di carbone, dai pozzi di petrolio e dagli impianti di gas naturale, la riduzione delle perdite lungo le condotte, lo stop delle emissioni dalle discariche cittadine, la revisione degli impianti per il trattamento delle acque reflue, e il controllo delle emissioni da letame nelle aziende agricole. E ancora, si suggerisce di installare filtri sui veicoli diesel, bloccando la circolazione di quelli altamente inquinanti, l'aggiornamento di fornelli e caldaie e il passaggio a tipi di combustione più pulita. E trarne vantaggio non sarebbe solo il pianeta, ma anche la salute umana. Ancora parole al vento?

giovedì 12 gennaio 2012