Chi sono

Candidata Sindaco per il comune di Como alle elezioni del 6 e 7 maggio 2012 per la lista Ecologisti e reti civiche.

Nata a Como nel 1962. Laureata in Architettura e insegnante di Progettazione all’istituto Statale d’Arte per l’arredamento di Lomazzo. Membro del consiglio nazionale degli Ecologisti e Reti Civiche, responsabile regionale dei Verdi e portavoce dei Verdi di Como, è stata consigliera comunale dal 2002 al 2007 e membro della Commissione urbanistica Comune di Como. E’ promotrice di progetti ambientali nelle scuole, del Parco Canile della Valbasca e del Piano del Verde della città di Como. Impegnata in progetti di cooperazione internazionale a sostegno dei minori in difficoltà.



giovedì 24 maggio 2012

COMO: LOTTA VERA PER LA LEGALITA'

Questa di seguito e' la nostra richiesta formale al neo Sindaco Lucini, inviata ieri qando ancora non erano uscite le notizie. Speriamo si capisca che la vicenda e' grave e urgente. Non basta fare i cortei, pure utili, per la legalita' o i minuti di silenzio oppure render omaggio -giustamente-agli anniversari- La legalita' si difende nelle cose di tutti i giorni con determinazione , in prima persona. Possibile che ci fossimo solo noi alla seduta pubblica della consegna delle buste?Io intanto ho imparato a chiudere la porta a chiave da ieri, ma sono ancora convinta che fare politica significhi occuparsi di cio' che e' vicino ai cittadini e difendere il bene comune con le unghie e con i denti . Anche se un po' di stanchezza e di demoralizzazione c'e'. "AL SINDACO MARIO LUCINI E' scaduto lunedi scorso il termine per la presentazione delle offerte relative all'appalto per i rifiuti, un servizio interessante sul piano economico, 87 milioni di soldi pubblici che possono arrivare con voci extra fino a circa 134 milioni. Noi eravamo presenti nel pubblico alla ricezione delle offerte e pur con qualche perplessita' -che abbiamo gia' esplicitato a mezzo stampa-valutiamo positivamente la presenza di piu' soggetti concorrenti, perchè la concorrenza libera e leale porta benefici per i cittadini in termini di diminuzione di costi. Tuttavia , essendo noi attenti e informati sui settori economici e ambientali strategici ,abbiamo notizie che ci mettono seriamente in guardia . Pertanto con la presente invitiamo formalmente la nuova Amministrazione a prendere con urgenza atto di fatti e di documenti pubblici che riguardano inchieste , indagini della Magistratura e interpellanze parlamentari che hanno avuto come oggetto l'operato di imprese che oggi chiedono l' affidamento dei rifiuti nella nostra citta'.Ovviamente noi non possiamo ne' intendiamo formulare accuse contro alcuno; le indagini competono alla magistratura e in assenza di condanne definitive qualunque soggetto e' da presumersi innocente ,tuttavia sollecitiamo Lei -intanto-e i suoi amministratori- quando ci saranno- a condurre i necessari approfondimenti e a mettere in atto , in coordinamento con le autorità competenti , tutte le azioni necessarie per garantire la trasparenza e i requisiti di legalità di tutte le aziende che vogliono occuparsi dei servizi pubblici comaschi, a partire da quello dei rifiuti.I tempi stretti richiedono una presenza tempestiva sul tema . Cordiali saluti Elisabetta Patelli portavoce Ecologisti e reti civiche

APPALTO RIFIUTI .ECOLOGISTI IN CAMPO PER LA LEGALITA'

In seguito al nostro comunicato che riporto qua sotto oggi la Provincia ha pubblicato le inchieste su una delle ditte concorrenti all'appalto di ComoCOMUNICATO 23 MAGGIOE' scaduto oggi il termine per la presentazione delle offerte relative all'appalto per il nuovo servizio di nettezza urbana .E' ovvio che la presenza di piu' concorrenti e' vantaggiosa per i cittadini , poichè i soggetti concorrenti cercano di offrire sconti maggiori . Per come e' organizzato economicamente il servizio a Como, alla offerta economicamente piu' vantaggiosa corrisponde un minore costo del servizio per il Comune e , a cascata, minori costi anche per il contribuente.Da anni il servizio e' stato prorogato ad Econord con procedure opinabili,ma anche quando l'azienda e' risultata esclusa dalle gare ha continuato a gestire il servizio. Stamane si sono presentate in tre: Econord insieme ad Aimeri, Aprica e Tradeco. Sono scoppiate subito le scintille in particolare tra Econord Tradeco, ma soprattutto si cominciano ad intravedere i contorni di una vicenda che puo’essere molto complicata , in primis per la commissione giudicatrice. EconorD-Aimeri, nonostante siano state spesso in passato in guerra tra loro e benchè posseggano ciascuna requisiti propri per partecipare singolarmente alla gara, hanno deciso di presentarsi insieme in Associazione Temporanea di Impresa, cosa legittima benche’ opinabile sul piano della concorrenza libera e soluzione rispetto alla quale il Garante della concorrenza potrebbe aprire un procedimento. D'altro canto la Tradeco di Altamura e’ stata al centro di complicate vicende in tema di affidamento appalti rifiuti. Il piatto e' succoso, i soldi pubblici in ballo tantissimi eil servizio strategico. Speriamo che si possa arriva presto ad una soluzione positiva per la citta' , nel rispetto della legalita' e della trasparenza.

venerdì 4 maggio 2012

PATRIMONIO IMMOBILIARE MALGESTITO A COMO
In città lo Stato è proprietario di un tesoretto immobiliare del valore di 38 milioni di euro praticamente inutilizzato. Ma allo stesso tempo è costretto a pagare ogni anno 2,2 milioni ai privati per gli affitti di istituti pubblici quali Inps, Agenzia delle Dogane, Motorizzazione, Archivio di Stato e Agenzia del Territorio. Il nuovo commissario straordinario alla "spending review" Enrico Bondi, scelto dal premier Monti per presentare in tempi brevi un cronoprogramma di tagli alla spesa pubblica, ha già annunciato l'intenzione di mettere mano al costo esorbitante degli affitti pagati dallo Stato per gli immobili privati in cui hanno sede uffici della pubblica amministrazione. Una realtà che la città di Como conosce fin troppo bene con l'Archivio di Stato, sfrattato dall'edificio di via Briantea dal 1989 e che da allora versa ai proprietari un canone annuo di 200mila euro, con l'Inps di via Pessina, gli uffici delle Dogane di via Regina, il palazzo dell'Agenzia del territorio di via Italia Libera e la Motorizzazione Civile di via Tentorio. Fino a otto anni or sono la pubblica amministrazione - Archivio di Stato a parte - era proprietaria degli immobili comaschi in cui aveva sede. Poi nel 2004, per poter fare cassa, l'allora governo decise di procedere alla vendita di alcuni edifici. Questo consentì, a livello nazionale, di ottenere una liquidità pari a 3,6 miliardi. A Como questa sorte toccò agli stabili dell'Inps, delle Dogane, della Motorizzazione e dell'Agenzia del territorio. Ad acquistare gli immobili fu il Fip, Fondo Immobili Pubblici, ovvero un fondo di investimento di proprietà delle banche promosso dalla Repubblica italiana per favorire il processo di privatizzazione. Peccato che se da un lato lo Stato è riuscito a far cassa in tempi brevi, dall'altro da otto anni a questa parte è costretto a pagare ai gestori - privati - del Fip i canoni di locazione che, a Como, coincidono con un importo totale di 2 milioni di euro all'anno. Senza contare che quegli stessi edifici sono pure in

martedì 1 maggio 2012

MARIO TOZZI NOTO GEOLOGO ;RICERCATORE E CONDUTTORE TELEVISIVO APPOGGIA PUBBLICAMENTE LA CANDIDATURA DI ELISABETTA PATELLI A COMOIn un video girato tra un viaggio e l'altro Tozzi ha voluto apertamente sostenere la candidatura di Elisabetta Patelli che come lui ha intrapreso il nuovo corso degli Ecologisti e Reti civiche. Tozzi ,che e' al corrente di quanto avviene a Como attraverso Elisabetta, e' stato uno dei promotori , assieme a molti altri volti famosi della scienza, della cultura, del giornalismo e del volontariato, del processo che a livello nazionale e locale sta creando un nuovo soggettopolitico ecologista autonomo ,basato sulla competenza scientifica e pragmatico come l'ambientalismo dei paesi del Nord Europa. Il videomessaggio di Mario Tozzi in sostegno di Elisabetta Patelli.
COMO PUÒ ESSERE UNA “SMART CITY”, BASTA PRENDERE ESEMPIO DA GENOVA”Giuseppina Montanari in città per sostenere Elisabetta PatelliComo può diventare una smart city sull’esempio di Genova? Per gli Ecologisti e reti civiche, lista che sostiene Elisabetta Patelli, la risposta è si. Durante una conferenza stampa che si è tenuta oggi a palazzo Cernezzi, l’assessore al comune di Genova con deleghe all’ambiente, Giuseppina Montanari, ha parlato proprio dell’esperienza genovese e dell’associazione smart city , grazie alla quale il Comune ha ricevuto sei milioni di euro dalla comunità europea per finanziare tre progetti (denominati Transform, Celsius e R2Cities). L’associazione Genova smart city riunisce Comune, aziende, Università ed enti di ricerca. Basti pensare che partecipa a questo progetto il celebre architetto Renzo Piano. Lo scopo di una smart city (ovvero città intelligente), è quello di migliorare la qualità della vita con progetti nei quali la tecnologia non rimane fine a se stessa. Ciò vuol dire liberare nuove risorse e allo stesso tempo creare occupazione, grazie alle opportunità di lavoro che le grandi imprese possono offrire investendo sulle energie rinnovabili. “Il nostro programma si basa proprio sulla smart city e l’esperienza di Genova è estremamente virtuosa. Insistiamo in questa direzione perché riteniamo che sia il futuro”, dichiara Elisabetta Patelli. Le analogie fra Genova e Como sono principalmente due: il territorio è circondato da un’ampia area boschiva e dall’acqua. E i progetti che la comunità europea decide di finanziare hanno una caratteristica: devono essere replicabili. Ciò significa che, almeno in linea teorica, anche Como potrebbe far tesoro dell’esperienza di Genova e costruire dei progetti che rendano la città più vivibile. Come spiega Montanari, il primo passo è quello di aderire al piano dei sindaci. Genova l’ha già fatto impegnandosi, entro il 2020, a ridurre le emissioni di CO2 del 23,7%.
Elezioni amministrative a Como 2012. Vota Elisabetta Patelli. Dopo i disastri della Giunta Bruni, il voto del 2012 diventa un’occasione di riscatto. Il vero cambiamento della città non può venire dai partiti centralizzati che negli ultimi dieci anni hanno subordinato la città agli interessi della politica. Ben poche novità, infatti, potrebbero arrivare dal PD di Lucini e dal PDL della Bordoli, o dai politici come Gaddi che si riciclano dietro le liste “civetta”, o dall’ipocrisia della Lega complice del disastro di Como. Quando scoppiò lo scandalo del muro sul lungolago, Carioni ci mise alcuni giorni prima di manifestare la sua contrarietà, perché aspettava ordini dalla sede centrale leghista. L'assessore Gaddi, per quanto possa sembrare simpatico, non si è dimesso vedendo la finta pietra di Gardaland che rivestiva tutto il lungolago. Peronese (il presidente dei palchettisti del Teatro Sociale) ringraziò il sindaco Bruni per il taglio del cedro davanti al teatro, proprio quando il direttore d’orchestra Claudio Abbado proponeva di piantare 90.000 alberi a Milano. Lo stesso Peronese che adesso sostiene l’ultima follia di Bruni, ossia sbancare il parco di Villa Olmo per costruire un auditorium. Questa è la gente che ci governa o che vorrebbe governare in nome del nuovo, perché a Como le cose non cambiano mai. E allora avanti con gli interessi privati, col degrado del bene pubblico, con la cementificazione del territorio, con l’asservimento della città ai bisogni economici come nel caso delle paratie e coi fallimenti contrattuali come nel caso della Ticosa. Elisabetta Patelli, della lista “Ecologisti e Civici”, propone un punto di vista diverso per quanto riguarda la concezione della città, senza progetti faraonici che richiamano alla mente gli interessi e la speculazione. Questo non significa avere una mentalità ristretta contro cui opporre l’apoteosi delle grandi opere o delle grandi mostre. Como sarebbe già bellissima se fosse curata nei dettagli che la caratterizzano, ossia l’ambiente e i monumenti. Strano che nel 2012 la cura dell’ambiente sia diventata una moda seguita da tutti, come se fosse un accessorio da sbandierare a fini di propaganda. Strano che dopo i disastri del PDL-Lega l’idea del verde non sia più retaggio esclusivo degli ecologisti. Ma è troppo facile parlare di ambiente da parte di partiti che fino a oggi se ne sono disinteressati. Elisabetta fu la prima a criticare il progetto delle paratie antiesondazione quando ancora nessuno le dava retta. E se nessuno le dava retta è pretestuoso dire che la Patelli non è una faccia nuova, visto che non ha mai ricoperto ruoli decisivi nella politica comasca. Sono altri i nomi da svecchiare, a cominciare da coloro che si ripresentano dicendo di credere nel cambiamento della città. Quale cambiamento? Nel PDL girano ancora nomi quali Scopelliti, Pozzi e Rinaldin, e la stessa novità di Laura Bordoli è sostenuta da CL e dallo stesso Stefano Bruni! Volete ancora questa gente? E anche il PD sarà sempre obbligato a prendere ordini dalla sua base a Roma. Elisabetta ha una grande esperienza politica ma non è sostenuta da nessuno, non ha le spalle coperte da un partito blindato e ha il coraggio di correre da sola. Per altro, i Verdi italiani si sono fusi in un nuovo movimento chiamato “Ecologisti e civici”, dove per “civici” si intende il fatto di essere trasversali ai partiti. Chiunque può prendervi parte senza distinzione di bandiera, fermo restando l’autentico interesse per la qualità della vita. Elisabetta Patelli propone l’azzeramento del consumo di suolo pur essendo architetto e insegnante di storia dell’arte, dunque sa bene quel che dice. Bloccare il consumo di suolo significa recuperare le cubature esistenti e promuovere l’edilizia sostenibile, un settore che può dare occupazione oltre che costruire città migliori. Altro che immobilismo. Elisabetta è una donna che ha a cuore il benessere della sua città natale, perché la cura dell’ambiente contempla ovviamente la cura dei suoi abitanti. Il verde, la balneabilità del lago, la pedonalizzazione delle strade e molte altre cose sono parte integrante della comune gioia di vivere, una gioia che per troppi anni è stata negata dai mastini della politica. L’educazione ambientale va di pari passo con l’educazione sportiva, con la solidarietà sociale e il sostegno alle famiglie tagliando sprechi e clientelismi. Si potrebbe dire: è pura demagogia. Ma la demagogia la lasciamo ai partiti i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Demagogia e populismo sono le paure fomentate dalla Lega, che teme la perdita delle identità e l’avanzata dei minareti, dei Kebab e dei centri sociali più pericolosi. E’ vero che questa è una grande sfida che attende l’occidente (io stesso votai la Lega due volte prima di esserne deluso) ma non è il caso di addentrarsi nei meandri delle ideologie per quanto concerne il sindaco di una città. Per Elisabetta Patelli, poi, il problema non si pone affatto. La conosco da 20 anni, era una mia insegnante al Liceo e so che è una comasca felicemente legata ai suoi ricordi lariani, non ha mai parlato di minareti e - ospite un giorno a “30 denari” - ricordò amaramente che il battello “Patria” è fermo a Dervio (questo particolare la dice lunga sul fatto che non occorre essere leghisti per amare un territorio). Il vero problema di Como non sono gli immigrati ma la stessa classe dirigente comasca, quella che ha eretto muri sul lungolago, quella che ha sempre sostento le mosse di un sindaco il cui unico scopo era ottenere dallo “zio Roby”- come criticò Rapinese - una poltrona al Pirellone. E se anche stavolta i comaschi non avranno il coraggio di scrollarsi di dosso i vecchi fantasmi che da troppi anni stritolano il territorio nella morsa di interessi che nulla hanno a che fare col bene della città, non possono dire di essere aperti al futuro. Votate Elisabetta Patelli. Nicola Guarisco, mondolariano.it elisabettapatelli.blogspot.it