Dai 20 gradi dell’ufficio ,del negozio e del supermercato ai 35 gradi della strada : sbalzi di temperatura che, nel giro di pochi minuti possono nuocere gravemente al nostro organismo.
Termometro digitale alla mano basta registrare tutti gli sbalzi di temperatura che in un’afosa giornata estiva ognuno di noi sopporta passando dalla banca al treno, dal supermercato alla macchina , dalla strada alla farmacia , dalla stazione all’autobus, tutti luoghi pubblici più o meno refrigerati e climatizzati. Tra sudore , brividi di freddo e dispersione di batteri attraverso i filtri dei condizionatori, l’aria fresca può costare cara alla salute : si registra infatti un costante aumento di allergie, affezioni all’apparato respiratorio e asme non solo nei soggetti a rischio -anziani, bambini fumatori-ma anche nei soggetti con polmoni che funzionano bene.
Soprattutto le mamme sanno quanto d’estate sia paradossalmente necessario attrezzarsi di felpe e foulards per difendere se’ stesse e i figli dal gelo dei supermercati, dove la temperatura e’ bassissima ovunque e soprattutto nella zona dei frigoriferi .
Come sempre non si tratta di demonizzare gli impianti di condizionamento , bensì di utilizzare equilibrio e buon senso per evitare da una parte alle persone di ammalarsi e dall’altra uno spreco enorme di energia .
I grandi supermercati e i centri commerciali sono un esempio lampante di spreco abnorme di energia .Il consumo annuo di energia elettrica previsto per un ipermercato medio equivale ai consumi di energia elettrica di circa 1300 famiglie e le emissioni in atmosfera corrispondono mediamente a 60.000kg CO2/anno. L’energia è necessaria in parte per garantire adeguati livelli di comfort ambientale (illuminazione, riscaldamento o raffrescamento) per quelli produttivi (refrigerazione degli alimenti deperibili, forni e reparti di lavorazione).
In Italia , in Lombardia, abbiamo qualche esempio di eco-supermercati , ma restano per il momento eccezioni perché l’imprenditoria miope e’ ancora troppo occupata ad incrementare il consumo rapido e vorace, realizzando il massimo profitto immediato, e non si rende conto che il “Green- store” oltre ad essere il negozio del futuro puo’ essere anche molto conveniente.
In questa ottica chiediamo alle grandi catene presenti sul territorio una immediata verifica delle temperature interne e regolamentazione su livelli più sani e lanciamo in prospettiva una proposta di riconversione eco-compatibile dei loro centri che anche per gli imprenditori puo’ avere ritorni economici, oltreche’ di immagine. Una proposta di supermarket a bassissimo impatto ambientale che per quel che riguarda la sua struttura utilizzi :
A)Energie rinnovabili: Sul tetto di un grande eco-store a Desio è in funzione un impianto fotovoltaico che annualmente produce 50.000 kWh. ed evita l'immissione in atmosfera di 29.050 kg di CO2. Tale produzione equivale al consumo medio annuale di 19 famiglie, mentre le emissioni di CO2 risparmiate corrispondono a quelle assorbite da 42 alberi nel corso della loro vita. Per l'impianto di condizionamento viene utilizzato il Gas Ecologico non distrugge l'ozono atmosferico.
B)banchi frigo /surgelati con coperture scorrevoli che evitano la dispersione del freddo (che mediamente si assesta sull'82%), che garantiscono maggiore stabilita’ della temperatura idonea alla conservazione dei cibi e permettono un risparmio energetico del 35%.
C) un sistema di recupero dell’energia dei grossi banconi frigoriferi Perché recuperare il calore di processo, quello che si produce per mantenere refrigerato l’interno delle celle, è possibile. L’idea è semplice: spostare l’energia invece di produrla. “Catturare”, cioè, tutte le energie disponibili e “imprigionarle” in un ambiente artificiale dal quale è possibile estrarle ogni volta che ce n’è bisogno. In primis quella proveniente dai frigoriferi, che già di per sé è un pozzo di petrolio, per riscaldare e rinfrescare, estate e inverno
Addio caldaia, dunque, e con essa, addio anidride carbonica immessa nell’atmosfera.
Il tutto, per di più, con un bel risparmio in bolletta: «Abbiamo calcolato» ha detto Renato Viale, presidente di una societa’proprietaria di un punto vendita progettato con tecnologie eco-friendly, «”un risparmio energetico che va oltre il 30% del costo dei consumi del supermercato.”
D)illuminazione a LED ideata per le esigenze specifiche della grande distribuzione
per assicurare la miglior luce possibile e il maggior numero di vantaggi per tutti: per l'ambiente, grazie alla riduzione del consumo di energia ; per i cibi freschi, a cui la totale assenza di emissioni di raggi UV garantisce la perfetta conservazione ; per gli esercenti che possono concedersi addirittura il lusso di dimenticarsi della luce per ben 10 anni, dal momento che, una volta installati non richiedono alcun intervento per oltre 50.000 ore.
Rispetto alla soluzione tradizionale con tubo fluorescente in un anno l'impianto a LED del consente una riduzione dei consumi di energia elettrica di circa il 76%.
Nell’ecosupermercato di Desio il risparmio corrisponde al consumo medio annuale di 68 famiglie. La riduzione di emissioni di CO2 corrisponde a quella assorbita da 151 alberi nel corso della loro vita o a quelle emesse da 22 auto che percorrono 30.000 km all'anno.
Le esperienze virtuose esistenti dimostrano che i tempi di ammortamento dei costi di riconversione ecologica degli ipermercati sono rapidissimi e il risparmio economico rilevantissimo. Una tale risparmio sulle bollette del supermercato dovrebbe avere delle ricadute positive anche sulla spesa dei clienti.
Chi sono
Candidata Sindaco per il comune di Como alle elezioni del 6 e 7 maggio 2012 per la lista Ecologisti e reti civiche.
Nata a Como nel 1962. Laureata in Architettura e insegnante di Progettazione all’istituto Statale d’Arte per l’arredamento di Lomazzo. Membro del consiglio nazionale degli Ecologisti e Reti Civiche, responsabile regionale dei Verdi e portavoce dei Verdi di Como, è stata consigliera comunale dal 2002 al 2007 e membro della Commissione urbanistica Comune di Como. E’ promotrice di progetti ambientali nelle scuole, del Parco Canile della Valbasca e del Piano del Verde della città di Como. Impegnata in progetti di cooperazione internazionale a sostegno dei minori in difficoltà.
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