Chi sono
Candidata Sindaco per il comune di Como alle elezioni del 6 e 7 maggio 2012 per la lista Ecologisti e reti civiche.
Nata a Como nel 1962. Laureata in Architettura e insegnante di Progettazione all’istituto Statale d’Arte per l’arredamento di Lomazzo. Membro del consiglio nazionale degli Ecologisti e Reti Civiche, responsabile regionale dei Verdi e portavoce dei Verdi di Como, è stata consigliera comunale dal 2002 al 2007 e membro della Commissione urbanistica Comune di Como. E’ promotrice di progetti ambientali nelle scuole, del Parco Canile della Valbasca e del Piano del Verde della città di Como. Impegnata in progetti di cooperazione internazionale a sostegno dei minori in difficoltà.
giovedì 22 dicembre 2011
tetto agli stipendi pubblici d'oro?
del messaggio
Sono stati stabiliti dei tetti per le retribuzione dei dirigenti pubblici? evabbe'!!! Cambia molto??
Si e no.
Sì: il Consiglio regionale del Lazio in modo bipartisan ha pensato bene di aumentare lo stipendio dei dirigenti dei gruppi consiliari. Oggi prendono 4500 euro netti, arriverebbero a incassarne 7500.
No:Ora spostiamoci un po’ più al Nord..a Como per l’esattezza. Ebbene il segretario comunale della città lariana, Nunzio Fabiano, guadagna più del Capo dello Stato.
Sì quest’uomo guadagna più del presidente Napolitano: nel 2010 il Capo di Stato ha guadagnato 239mila euro, mentre il segretario comunale di Como 297mila euro.E a cascata un bel mucchio di dirgenti. quelle cifre che trovate nella pagina " trasparenza" del Comune vanno assommate a benefit, appartamenti in comodato gratuito e ammennicoli vari. probabilmente ci sara' un ritocco degli stipendi verso il basso per rientrare nel tetto Monti e verso l'alto dei benefit.Giustamente su questo ed altro i tecnici di governo in Tv diventano rossi come peperoni. Beh , almeno questo glielo riconosciamo.
mercoledì 21 dicembre 2011
la vicenda del liceo agnesi a milano
Da madre,da insegnante e da responsabile politica sono molto colpita dalla vicenda del liceo Agnesi di Milano e dalla prospettata sospensione di 150 studenti che hanno deciso di riunirsi senza autorizzazione per denunciare le condizioni in cui si trova l’edificio in cui studiano .
Sono nata e cresciuta nei bei tempi andati, quando la scuola era circondata da un’ aura di rispetto , quando gli insegnanti venivano salutati con riverente ossequio e i genitori erano sempre e a prescindere schierati dalla parte delle istituzioni scolastiche . Guai a mettere in discussione la parola dei docenti e anche quando il profitto era buono c’era sempre un che di apprensione nell’attesa , fuori dalla porta ,dell’esito del colloquio genitori/insegnanti.
Nonostante vivessimo da studenti sulla nostra pelle gli eccessi di quel sistema, ne siamo rimasti profondamente condizionati , noi” figli della plastica” , generazione nata negli anni sessanta, così profondamente convinti della necessita’ delle regole ,strenui paladini del dovere e del rispetto verso uomini e cose. Un generazione schiacciata tra i figli dei fiori del disimpegno educativo e i genitori delle generazioni nuove ,indulgenti , complici, fiancheggiatori , avvocati perpetui di figli immaturi coi quali condividono smanie tatoo e intimi segreti.
Io,classe Sessantadue, terra di mezzo, nulla da spartire ne’ con gli hippies ne’con la generazione botox , ho ancora la convinzione profonda della necessita’ di una sana autorevolezza , basata sulle regole , sul rispetto, esercitata quotidianamente prima di tutto con l’esempio personale . Tendenzialmente sarei incline a solidarizzare con un preside che esce dal cerchio dei dirigenti ostaggio di arroganti genitori, ospiti fissi delle presidenze , ma la vicenda del liceo Agnesi. mi pare clamorosa per come sia stato possibile la maturazione di una prova di forza su di un problema in cui le parti, vittime entrambi, sono divenute paradossalmente antagoniste.
Come e’ possibile che la politica scellerata della istruzione pubblica al ribasso , della dismissione della formazione , del disinvestimento sul futuro dei giovani, invece di stimolare una reazione univoca e solidale a difesa di cio’che ogni paese mette tra le azioni prioritarie’ per il proprio riscatto, anche economico, l’istruzione ,abbia separato le parti offese mettendole l’una contro l’altra?
L’unica risposta di buon senso e’ venuta dai ragazzi , con le modalita’ ovvie e naturali della loro eta’ , nel merito consapevole e responsabile verso una ingiustizia che danneggia se’ stessi ma anche il paese intero .
Invece di reprimere autoritariamente questa sana reattività , contrapponendo risibili regolamenti di Istituto , varrebbe la pena riflettere profondemente sulle reali responsabilita’ , che sono degli adulti e della politica passata e presente. Adulti che dovrebbero anzitutto chiedersi come puo’ un adolescente crescere e diventare uomo consapevole se attorno a sè vede solamente le prove di quanto lo Stato non sia disposto ad investire su di lui, sulla sua formazione. Adulti che dovrebbero sapere che la crisi economica non puo’ essere scaricata sui figli. Adulti che dovrebbero salutare le rimostranze vivaci e fresche di un adolescente che dice no come un segnale di speranza , come un sollievo che nonostante gli errori dei grandi ci sono piccoli che crescono.
Sono nata e cresciuta nei bei tempi andati, quando la scuola era circondata da un’ aura di rispetto , quando gli insegnanti venivano salutati con riverente ossequio e i genitori erano sempre e a prescindere schierati dalla parte delle istituzioni scolastiche . Guai a mettere in discussione la parola dei docenti e anche quando il profitto era buono c’era sempre un che di apprensione nell’attesa , fuori dalla porta ,dell’esito del colloquio genitori/insegnanti.
Nonostante vivessimo da studenti sulla nostra pelle gli eccessi di quel sistema, ne siamo rimasti profondamente condizionati , noi” figli della plastica” , generazione nata negli anni sessanta, così profondamente convinti della necessita’ delle regole ,strenui paladini del dovere e del rispetto verso uomini e cose. Un generazione schiacciata tra i figli dei fiori del disimpegno educativo e i genitori delle generazioni nuove ,indulgenti , complici, fiancheggiatori , avvocati perpetui di figli immaturi coi quali condividono smanie tatoo e intimi segreti.
Io,classe Sessantadue, terra di mezzo, nulla da spartire ne’ con gli hippies ne’con la generazione botox , ho ancora la convinzione profonda della necessita’ di una sana autorevolezza , basata sulle regole , sul rispetto, esercitata quotidianamente prima di tutto con l’esempio personale . Tendenzialmente sarei incline a solidarizzare con un preside che esce dal cerchio dei dirigenti ostaggio di arroganti genitori, ospiti fissi delle presidenze , ma la vicenda del liceo Agnesi. mi pare clamorosa per come sia stato possibile la maturazione di una prova di forza su di un problema in cui le parti, vittime entrambi, sono divenute paradossalmente antagoniste.
Come e’ possibile che la politica scellerata della istruzione pubblica al ribasso , della dismissione della formazione , del disinvestimento sul futuro dei giovani, invece di stimolare una reazione univoca e solidale a difesa di cio’che ogni paese mette tra le azioni prioritarie’ per il proprio riscatto, anche economico, l’istruzione ,abbia separato le parti offese mettendole l’una contro l’altra?
L’unica risposta di buon senso e’ venuta dai ragazzi , con le modalita’ ovvie e naturali della loro eta’ , nel merito consapevole e responsabile verso una ingiustizia che danneggia se’ stessi ma anche il paese intero .
Invece di reprimere autoritariamente questa sana reattività , contrapponendo risibili regolamenti di Istituto , varrebbe la pena riflettere profondemente sulle reali responsabilita’ , che sono degli adulti e della politica passata e presente. Adulti che dovrebbero anzitutto chiedersi come puo’ un adolescente crescere e diventare uomo consapevole se attorno a sè vede solamente le prove di quanto lo Stato non sia disposto ad investire su di lui, sulla sua formazione. Adulti che dovrebbero sapere che la crisi economica non puo’ essere scaricata sui figli. Adulti che dovrebbero salutare le rimostranze vivaci e fresche di un adolescente che dice no come un segnale di speranza , come un sollievo che nonostante gli errori dei grandi ci sono piccoli che crescono.
domenica 11 dicembre 2011
COMUNICATO STAMPA: "ECOLOGISTI E RETI CIVICHE DI COMO" LANCIANO ALLARME SU OPERAZIONE IMMOBILIARE SOPRA SANTA TERESA
Qual’e’ il motivo che puo’ portare alla scelta di disegnare strisce pedonali che vanno a sbattere contro un muro, mettendo a repentaglio ogni giorno la vita dei passanti e di una cinquantina di residenti?(foto1 .strisce). A buon senso nessuno.
Per capire le ragioni bisogna mettere insieme il puzzle di un progetto complesso assai piu’opinabile: un consistente intervento edilizio che interessa una bella fetta di versante della collina a ridosso della via Nino Bixio, subito dopo il ponte della ferrovia a Santa Teresa sulla via Dell’Orto. Un versante molto ripido, in fascia di vincolo ferroviario, nel parco Spina Verde, coperto da boscoin area geologica molto delicata ,come testimoniano porzioni di frane naturali,caratterizzato dal passaggio del torrente Santa Teresa. (foto3. valletto Santa Teresa)
Di questo intervento denunciamo pubblicamente la problematica ambientale, le questione della sicurezza per persone e cose e il rispetto dei diritti dei cittadini residenti. Infatti , per costruire 2 condomini a monte, su una stretta balza di terreno attualmente priva di accesso carrabile e immersa nel bosco fittamente piantumato( foto2. balza), e’ stato presentato un progetto che prevede la modifica della viabilita’ della via Bixio ,la demolizione delle scalette di accesso della ferrovia , lo sbancamento delle 3 rampe dell’attuale strada pedonale Dell’Orto(FOTO), la realizzazione di ascensori in caverna dalla via Bixio ai nuovi condomini, la realizzazione di una strada carrabile a doppio senso con parcheggi laterali ,con distruzione di bosco e presumibilmente interrando il torrente Santa Teresa.
La baraccopoli adiacente alla ferrovia(foto4.baraccopoli) e l’evidente stato di abbandono dei luoghi richiedono un immediato intervento del Comune per verificare le opere esistenti e a ridare decoro ad un’ area che costituisce un quadro naturale panoramico significativo ; ma non deve indurla a consentire a cuor leggero un intervento di tale impatto che comporta sostituzione di un pezzo di bosco, problematiche geologiche e geotecniche , di stabilita’ e di messa in sicurezza del versante, problematiche connesse alle tecniche costruttive invasive, all’ utilizzo di mezzi pesanti e probabili effetti sulle proprieta’ circostanti.
Infine i residenti non sono stati informati di tutta questa operazione, anche se comporta la demolizione delle rampe pedonali di accesso della loro casa , lo stravolgimento del contesto naturale e pone una ipoteca sulla sicurezza delle loro case. Se ne sono accorti casualmente,cogliendo sul fatto un taglio non autorizzato di alcune essenze nel bosco (foto 5.taglio alberi) e scoprendo un bel giorno le strisce spostate contro il muro.
Elisabetta Patelli
ECOLOGISTI e RETI CIVICHE COMO
Qual’e’ il motivo che puo’ portare alla scelta di disegnare strisce pedonali che vanno a sbattere contro un muro, mettendo a repentaglio ogni giorno la vita dei passanti e di una cinquantina di residenti?(foto1 .strisce). A buon senso nessuno.
Per capire le ragioni bisogna mettere insieme il puzzle di un progetto complesso assai piu’opinabile: un consistente intervento edilizio che interessa una bella fetta di versante della collina a ridosso della via Nino Bixio, subito dopo il ponte della ferrovia a Santa Teresa sulla via Dell’Orto. Un versante molto ripido, in fascia di vincolo ferroviario, nel parco Spina Verde, coperto da boscoin area geologica molto delicata ,come testimoniano porzioni di frane naturali,caratterizzato dal passaggio del torrente Santa Teresa. (foto3. valletto Santa Teresa)
Di questo intervento denunciamo pubblicamente la problematica ambientale, le questione della sicurezza per persone e cose e il rispetto dei diritti dei cittadini residenti. Infatti , per costruire 2 condomini a monte, su una stretta balza di terreno attualmente priva di accesso carrabile e immersa nel bosco fittamente piantumato( foto2. balza), e’ stato presentato un progetto che prevede la modifica della viabilita’ della via Bixio ,la demolizione delle scalette di accesso della ferrovia , lo sbancamento delle 3 rampe dell’attuale strada pedonale Dell’Orto(FOTO), la realizzazione di ascensori in caverna dalla via Bixio ai nuovi condomini, la realizzazione di una strada carrabile a doppio senso con parcheggi laterali ,con distruzione di bosco e presumibilmente interrando il torrente Santa Teresa.
La baraccopoli adiacente alla ferrovia(foto4.baraccopoli) e l’evidente stato di abbandono dei luoghi richiedono un immediato intervento del Comune per verificare le opere esistenti e a ridare decoro ad un’ area che costituisce un quadro naturale panoramico significativo ; ma non deve indurla a consentire a cuor leggero un intervento di tale impatto che comporta sostituzione di un pezzo di bosco, problematiche geologiche e geotecniche , di stabilita’ e di messa in sicurezza del versante, problematiche connesse alle tecniche costruttive invasive, all’ utilizzo di mezzi pesanti e probabili effetti sulle proprieta’ circostanti.
Infine i residenti non sono stati informati di tutta questa operazione, anche se comporta la demolizione delle rampe pedonali di accesso della loro casa , lo stravolgimento del contesto naturale e pone una ipoteca sulla sicurezza delle loro case. Se ne sono accorti casualmente,cogliendo sul fatto un taglio non autorizzato di alcune essenze nel bosco (foto 5.taglio alberi) e scoprendo un bel giorno le strisce spostate contro il muro.
Elisabetta Patelli
ECOLOGISTI e RETI CIVICHE COMO
venerdì 2 dicembre 2011
la fiat barcolla e minaccia , piccole e grandi imprese investono sulla'auto sostenibile
Torino è una piccola quadriciclo ma somiglia più a una city car elettrica. Nasce grazie alla sinergia della rete d’imprese Amifevs costituita da sei aziende: Polimodel, Modarte, Ifevs, Istituto Ipm, Rossovivodesign, Integrare e Bitron. Ha 3 posti, uno avanti e due dietro, autonomia di 150 Km, batteria a Litioioni da 11 kw e consuma 70 Wh per chilometro.
Dunque, mentre la Fiat delocalizza e non crede nella produzione di auto elettriche, i piccoli imprenditori torinesi navigano controcorrente e investono in un progetto che si incastonerà nella Smart City del futuro. Entrerà in produzione tra il 2013 e il 2015 e costerà intorno ai 15mila euro.
Tra le 191 industrie pesanti che nel 2009 hanno inquinato maggiormente l’aria in Europa c’è la Centrale termoelettrica Federico II di Brindisi che si piazza al 18esimo posto dietro industrie tedesche, polacche e francesi. In quella stessa centrale ogni anno si tiene un mega concerto a porte aperte.
La classifica che comprende 622 industrie è stata redatta dall’ EEA, l’Agenzia Europea per l’ambiente, che accanto alla hit presenta anche il conto e per ogni industria computa i costi ambientali in euro. In totale in Italia inquiniamo per oltre 12 milioni di euro. Si tirano così le somme sia dei volumi di C02, azoto, PM10 emessi, sia le somme dei costi sanitari e ambientali dell’inquinamento: a essere più care le industrie che producono energia.
La Germania è in assoluto lo Stato membro che inquina di più, segue la Polonia, Regno Unito, Francia e Italia. L’inquinamento dell’aria da parte della grossa industria europea ha un costo stratosferico: tra i 102 e i 169 miliardi di euro solo nel 2009. I dati emergono dal Rapporto Revealing the costs of air pollution from industrial facilities in Europe.
Tra le industrie lombarde troviamo nei posti alti la Enipower S.P.A. Stabilimento Di Ferrera Erbognone(PV) al 189° posto.
Piu’ in giù nell’elenco troviamo la Centrale Temoelettrica Di Tavazzano E Montanaso Lombardo (LO);la Centrale Termoelettrica Di Turbigo (MI); la Centrale termoelettrica di Cassano d’ Adda(MI);la Raffineria Di Sannazzaro De' Burgondi(PV);la Italcementi di Calusco d’Adda(BG); la Cementeria di Rezzato(BS)
Enipower Mantova ;la Centrale Termoelettrica Di Ostiglia(MN)
Cementerai di Rezzato(BS)
giovedì 1 dicembre 2011
cane spara per sbaglio nel sedere del cacciatore
SCUSATE ............... NON HO RESISTITO
.Usa, cane sale su fucile e spara per sbaglio al sedere del cacciatore
....Salt Lake City (Utah, Usa), 1 dic. (LaPresse/AP) - Strana storia durante una battuta di caccia nello Stato dello Utah, dove il cane di un cacciatore di uccelli è salito su un fucile facendo partire un colpo e ferendo il padrone sul sedere. Il vicesceriffo Kevin Potter racconta che il 46enne era in barca con un amico a cerca di anatre, quando ha lasciato la piccola imbarcazione senza prendere la carabina. A quel punto il cane è salito sull'arma aprendo per sbaglio il fuoco e colpendo il padrone nel didietro da una distanza di tre metri. Non è chiaro se il fucile avesse la sicura, ma per fortuna il cacciatore non si è ferito gravemente grazie agli stivaloni che indossava. L'uomo è stato comunque portato in ospedale dopo una battuta di caccia che di sicuro non dimenticherà facilmente.
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