Chi sono

Candidata Sindaco per il comune di Como alle elezioni del 6 e 7 maggio 2012 per la lista Ecologisti e reti civiche.

Nata a Como nel 1962. Laureata in Architettura e insegnante di Progettazione all’istituto Statale d’Arte per l’arredamento di Lomazzo. Membro del consiglio nazionale degli Ecologisti e Reti Civiche, responsabile regionale dei Verdi e portavoce dei Verdi di Como, è stata consigliera comunale dal 2002 al 2007 e membro della Commissione urbanistica Comune di Como. E’ promotrice di progetti ambientali nelle scuole, del Parco Canile della Valbasca e del Piano del Verde della città di Como. Impegnata in progetti di cooperazione internazionale a sostegno dei minori in difficoltà.



giovedì 7 gennaio 2010

No al bidone atomico in territorio comasco

Le decisione del Governo di riaprire il nucleare nonostante il referendum del 1987 , nel quale piu’ dell’80% dei votanti espresse la ferma volontà di uscirne ,è una scelta scellerata che porta il paese in un pericoloso vicolo cieco: una tecnologia rischiosa,impattante,costosa , con tempi lunghi di realizzazione che impegna decine di migliaia di miliardi di soldi pubblici per arrivare a coprire il 6/7% del fabbisogno italiano annuo.E’ difficile condurre il dibattito sui pericoli del nucleare, in un confronto nel quale gli studi scientifici (che pure esistono) sugli effetti di alte e basse radiazioni vengono sistematicamente negati da una irriducibile sicumera senza prove. E’ più facilmente dimostrabile come il nucleare sia un clamoroso flop, non ecologico , non conveniente non economico. Un bidone atomico. L’idea che il nucleare sia economico e porti a ridurre i costi per l’utenza è pura propaganda: i costi veri di un KWh da produzione elettronucleare, la sicurezza delle centrali, la gestione dei rifiuti radioattivi e lo smantellamento (decommissioning) degli impianti, la loro sicurezza tecnologica e militare comportano infatti costi elevatissimi, L’apparente basso costo del KWh in alcuni paesi del nucleare, in Francia ad esempio, è dovuto esclusivamente all’intervento diretto e indiretto dello Stato. Inoltre vengono sottratte risorse preziose al campo delle tecnologie in grado di ridurre le emissioni , all’efficienza energetica e alle rinnovabili. Insomma a quella green economy che sta portando fuori gli altri paesi dalla crisi mondiale ,creando nuove reali opportunità di occupazione(ad oggi in Germania tra diretto e indotto ha portato lavoro a circa 250.00 addetti). Per il momento il nucleare che Berlusconi e Scajola hanno depositato sotto l’albero il 22 di dicembre avvia la farraginosa macchina per l’individuazione dei siti e fissa le succulente compensazioni economiche (anticipabili) per “oliare” le comunità. Compensazioni ingenti che riguardano sconti sulle bollette, premi, sconti e sgravi fiscali , che non avrebbero ragione d’essere se l’ affermazione che il nucleare e’ ecologico e sicuro fosse vera anche per chi la sostiene. Gli investimenti ingentissimi che stiamo sacrificando al nucleare e pure i corposi incentivi economici a beneficio delle comunità consenzienti usciranno dalle nostre tasche . Ennesima fregatura per gli Italiani i quali mai e poi mai vedranno i benefici di tale impresa. Il dettagli del bidone atomico, al di la’ dei soldi promessi, è rimandato –ovviamente - a dopo le regionali. Chissà mai che qualcuno si accorga prima della fregatura. In questi giorni, parallelamente alla candidatura da parte del presidente Zuccoli della regione Lombardia come regione ideale e il lancio di A2A (socia della nostra Acsm) nel nucleare, sono arrivate da territorio segnali di preoccupazione e sono riemerse vecchie ipotesi persino di costruzione di impianti in area Pian di Spagna, nonché di deposito scorie nelle cave della provincia Noi riteniamo che al momento l’insediamento di impianti nucleari in territorio comunale sia molto improbabile, abbastanza difficile sul territorio provinciale, mentre il “giro” delle scorie, sia lecito che illecito, e l’utilizzo del nostro bacino idrico per rifornire centrali dislocate altrove é una ipotesi assolutamente possibile... Il nucleare è assetato in modo perpetuo di acqua: le centrali nucleari francesi usano il 40% delle risorse idriche consumate su tutto il territorio nazionale, in media per un reattore da 1.000 MW servono oltre 2,5 milioni di metri cubi di acqua al giorno. Una quantità rilevante anche per l’Italia, visti anche gli scenari futuri sugli impatti dei cambiamenti climatici che prevedono una consistente riduzione delle risorse idriche nel nostro Paese! Il nucleare usa molta acqua e ininterrottamente per cui è necessario gestire i bacini come riserve perpetue: la nostra preoccupazione riguarda quindi anche il possibile utilizzo del nostro lago, come serbatoio d’acqua per il funzionamento di impianti dislocati anche al di fuori del territorio provinciale. Oltre allo scempio delle paratie, sono noti infatti i danni che una gestione strumentale dei livelli del Lario ha gia’ procurato e procura alle nostre rive. Siamo pienamente consapevoli che il Governo intende procedere sia per attrazione economica, date le corpose compensazioni stanziate, sia per imposizione contro la volonta’ degli Enti e delle popolazioni locali, riteniamo tuttavia che una precisa scelta da parte del territorio sia una atto rilevante che attiva ulteriori responsabilità a carico del Governo centrale. Con questo spirito alcune Regioni, molti Sindaci e Presidenti provinciali si stanno attivando per far sentire la loro volontà e quella dei cittadini che amministrano. Per rutto quanto sopra abbiamo deciso di da presentare in Consiglio comunale una mozione urgente che impegna Sindaco e Giunta) a confermare (esiste una precedente delibera dei Verdi del 1986) Como“territorio comunale denuclearizzato”, in quanto indisponibile non solo all’insediamento in territorio comunale di impianti ad energia nucleare per fissione di materiali radioattivi ma anche al deposito definitivo e temporaneo di materiali radioattivi anche di bassa attività, materiali arricchiti o impoveriti, scorie radioattive, materiali allo stato solido, liquido o gassoso contaminati da fonti radioattive e derivanti dalla filiera della produzione di energia nucleare) in quanto rappresentanti del capoluogo provinciale,a sostenere presso l’Amministrazione provinciale la totale contrarietà all'ipotesi di scelta di localizzazione nel nostro territorio provinciale di impianti nucleari e di depositi definitivi o temporanei di scorie radioattive da nucleare). Impedire lo sfruttamento e la gestione delle acque del lago per usi diretti o indiretti delle centrali nucleari dentro e fuori il nostro territorioAbbiamo inoltre deciso di mandare al Presidente Carioni, agli Amministratori e al Consiglio provinciale un documento in cui chiediamo lo stesso impegno preciso ad escludere la provincia da qualsivoglia attività legata alla produzione di energia da nucleare e deposito scorie, sia temporaneo che definitivo, a garanzia dei cittadini residenti, di tutti i nostri turisti e delle generazioni future che vivranno nel nostro territorio.

Roberta Marzorati
Elisabetta Patelli

Nessun commento:

Posta un commento